Torino-Lazio 3-4, Giampaolo in conferenza: “Mai stato così avvelenato”

Un Marco Giampaolo avvelenato, dopo che il suo Torino ha perso con la Lazio, è quello che si è presentato in conferenza stampa, dopo aver risposto alle domande delle televisioni (leggi qui). Di seguito le risposte del tecnico granata ai giornalisti. Marco Giampaolo, il Torino oggi ha giocato meglio rispetto alle ultime due uscite ma nessun punto portato a casa... "Perché siamo deboli sul piano mentale probabilmente. Sono concreto e riassumo velocemente il problema. Oggi 3-2 al 90', venerdì scorso 1-3 all'80'. Se non riesci a portare a casa queste partite, sei debole. Hai paura di perdere e perdi. Hai difficoltà a gestire le motivazioni emotivamente parlando. Hai la melma nella testa. La squadra ha fatto una gran partita. Noi siamo ultimi in classifica, oggi sarebbero stati tre punti di vitale importanza, ti giochi la vita o la morte e non puoi perdere. Posso capire il pareggio ma non la sconfitta. E' follia pura, non ci sono giustificazioni. Il Toro è in grande crescita ma se non si porta a casa punti diventa tutto più difficile". Cos'è successo dopo il 90'? "Follia. Sono avvelenato, non mi è mai successo. Non ci sta una cosa del genere. Prendere due gol in tre minuti non ci sta. Non era contemplabile. Per come l'avevamo giocata. L'abbiamo giocato senza catene, la classifica non ci aveva pesato. La Lazio è una squadra forte, piena di autostima, abituata a vincere. Contro un Toro ultimo in classifica, che rischia di vincere a Sassuolo e anche oggi non porta niente a casa". Leggi anche: Torino-Lazio 3-4, Linetty: "Concentrazione persa, ed è la seconda volta di fila" Come si esce da questa situazione? "Bisogna fare un viaggio introspettivo. Oppure chiamare l'esorcista". Però quel gol di Lukic aveva dato buone speranze, era un bel segnale. "Io rischio di ripetermi. Ma la chiudiamo qui, di cosa parliamo?" Andrea Belotti è uscito anzitempo. Qual è la sua condizione? "Adesso non lo so. Non sono neanche entrato nello spogliatoio. Spero che stia bene". In attacco la squadra sembra stare bene, i problemi arrivano quando si difende. "Parate di Sirigu oggi? Ci sono stati quattro tiri e quattro gol. Zero parate. L'ultima parata di Sirigu è stato quel miracolo con la Fiorentina. Evidentemente quattro tiri sono sufficienti per fare quattro gol". Le partite con Genoa e Crotone diventano importantissime. "Sono importanti per tutti. Per me, per la squadra, per tutti. Per il destino di ognuno. Non c'è solo l'allenatore. C'è il club, ci sono le risorse umane. Io penso di aver portato la squadra a fare prestazioni da squadra, poi particolari dettagli bisogna migliorarli. Però la squadra ha giocato da squadra sia oggi che venerdì scorso. Con piglio, buona organizzazione, spirito di squadra e sacrificio. Ha subito in situazioni evitabilissime. Probabilmente per una debolezza sul piano mentale e nervoso che è figlio di un retaggio di un passato recentissimo, dove la squadra ha sempre fatto fatica a vincere. Questo è successo quando la squadra si è involuta forse dal girone di ritorno dello scorso anno. Ha perso certezze. Noi si è lavorato fortemente per pulire e resettare. Per trasmettere ai giocatori che non ce ne deve fottere niente dell'anno scorso ma si inizia un nuovo anno. La squadra parte e gioca la prima partita ufficiale impreparata e perde. La seconda è contro l'Atalanta che è una macchina da guerra e perdi. La terza non giochi, la quarta perdi 3-2 contro il Cagliari, un match che avresti potuto pareggiare. Poi sia oggi che contro il Sassuolo è successo quello che abbiamo già detto. E' chiaro che dietro ci sono catene, roba brutta, roba che pesa". Cosa dirà alla squadra? "Niente, se parlo faccio danni adesso. Non sono mai stato così avvelenato nella mia carriera. Io pondero sempre quello che dico e quello che faccio. Ma oggi non riesco a fingere, dovrei recitare la solita conferenza del c***o invece non è così". SEGUICI SU: Facebook /// Twitter /// Instagram /// Telegram SCARICA LA NOSTRA APP: iOS /// Android