Torino-Roma, perché sì e perché no: poche motivazioni e clima di contestazione

Trentottesima e ultima giornata del campionato di Serie A. Ultimo appuntamento della stagione con il consueto perché sì e perché no. Tre motivi per essere fiduciosi e tre motivi per cui non esserlo in casa Torino in vista della sfida contro la Roma. Di fronte due squadre dalle motivazioni molto distanti: i granata non hanno più nulla da chiedere al campionato ormai da mesi, i giallorossi hanno le ultime residue chance di qualificarsi alla prossima Champions League. Appuntamento stasera allo stadio "Olimpico-Grande Torino" alle ore 20.45 I precedenti casalinghi del Torino contro la Roma sono positivi. Su 91 incontri disputati nel capoluogo piemontese i granata hanno vinto 40 volte. Il segno x tra le parti è apparso 30 volte, mentre il numero delle vittorie capitoline è pari a 20. L'ultima vittoria della Roma risale all'annata 22/23. A siglare la rete del definitivo 0-1 fu Paulo Dybala su calcio di rigore. Per i granata la sfida interna è però diventata più complicata nelle ultime stagioni, dato che il Torino non vince da tre campionati in casa contro la Roma. In 23mila attesi allo stadio stasera. Ma il clima non sarà dei migliori. Lo spirito per nulla battagliero di Lecce ha acceso i moti di rivolta dei tifosi che sui social alimentano una protesta che la Curva dovrebbe porre in atto: secondo La Stampa, la Maratona potrebbe disertare per i primi 45 minuti del match con la Roma, protestando ai piedi della tribuna per poi entrare allo stadio e continuare la protesta contro Cairo, Vagnati e giocatori, che questa volta potrebbero non essere risparmiati. Il recente passato del Torino è un altro perché no. Il campionato del Torino, svuotato da motivazioni, ha risentito di questo: solo una vittoria contro l'Udinese nelle ultime 8 partite e punti preziosi per il morale persi contro Verona, Como, Venezia e Lecce. Determinate è stata l'ultima partita incolore e senza grinta in Puglia in cui i granata si sono arresi senza lottare. Contro la Roma servirà quindi un colpo di coda finale per cercare di dare un po' di colore a un finale molto al di sotto delle aspettative. In tanti al passo d'addio contro la Roma, dunque potrebbero avere ancor meno motivazioni. Diversi giocatori sanno già che stasera vestiranno la maglia granata per l'ultima volta. È il caso di Linetty, pronto a salutare a zero dopo cinque anni. Al passo d'addio anche Sosa e Salama: entrambi in prestito, per ragioni diverse tra loro non hanno convinto e non saranno riscattati. A proposito di contratti in scadenza, anche Karamoh è pronto a salutare dopo una stagione che rischia di chiudersi con zero gol all'attivo. Il recupero di Elmas può essere un perché sì. Elmas è ufficialmente recuperato e ci sarà per la sfida contro la Roma. Così anche Karamoh, come ha confermato il tecnico in conferenza stampa. "Manca solo Njie che, in più, questa settimana ha avuto un attacco influenzale e abbiamo deciso di preservarlo per la prossima stagione. Saul (Coco, ndr.) si è allenato un po' in gruppo e un po' a parte, oggi decidiamo se portarlo in panchina o meno" ha detto Vanoli. Un altro perché sì potrebbe essere rappresentato dalla volontà di Che Adams di raggiungere la doppia cifra. Se è vero che le motivazioni per il Toro si sono esaurite già da un po' e nelle ultime giornate le prestazioni dei granata non sono state per nulla all'altezza della maglia, è anche vero che per Adams c'è in gioco un obiettivo comunque sempre importante per un attaccante. Contando solamente il campionato, il numero 18 del Torino ha infatti realizzato fin qui 9 reti, riuscire a raggiungere la doppia cifra alla sua prima annata in Italia sarebbe certamente un motivo di orgoglio personale e rappresenterebbe anche il raggiungimento di uno status certamente non banale.