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TURIN, ITALY - AUGUST 18: Duvan Zapata of Torino FC getting ready for the Coppa Italia match between Torino FC and Modena FC at Stadio Olimpico Grande Torino on August 18, 2025 in Turin, Italy. Photo: Nderim Kaceli
A un anno (e due giorni) dall'infortunio che è costato a Zapata un lunghissimo stop e al Torino una grandissima fatica, forse si è molto vicini a rivedere il capitano granata realmente protagonista nelle rotazioni offensive della squadra. I tifosi lo attendono, Baroni lo attende e lui stesso non vede l'ora di poter giocare con continuità. A un anno dall'infortunio, sembra che ancora il colombiano non sia completamente recuperato: per colmare il gap fisico avrebbe bisogno di giocare più spesso e aumentare gradualmente i propri minuti sulle gambe. Il problema? Il Torino non sta vivendo di certo un periodo idilliaco: in un momento così parco a livello realizzativo lì davanti servono certezze. E Zapata in questo momento non è in grado di garantirle...
5 ottobre, Inter-Torino: nel finale di partita Zapata si infortuna. Tripla rottura al ginocchio, crociato e una diagnosi che, sentita a 33 anni (oggi sono 34), pesa e non poco. Da quel momento un lungo periodo riabilitativo, il ritorno al Filadelfia e i primi minuti in campo: prima in amichevole contro il Valencia, poi in Coppa Italia contro il Modena e infine in Serie A contro l'Atalanta. Alla prima ufficiale Zapata ha calcato il campo dell'Olimpico Grande Torino e sembrava potesse essere l'inizio del suo recupero. Poi le prime giornate in campionato hanno fatto perdere quest'illusione, che si è nuovamente accesa nella sfida contro i bergamaschi. In quel frangente, però, il colombiano è entrato più per necessità, a causa di un risentimento muscolare di Simeone. Poi Parma e Lazio, e Zapata non è più entrato. Evidentemente, Baroni ancora non lo considera pronto al 100% dal punto di vista fisico. Certo che l'ex tecnico di Lazio e Verona vorrebbe riaverlo a disposizione: con un colosso simile, il gioco del Torino non potrebbe che giovarne, ritrovando un punto di riferimento dentro e fuori dal campo e toccando con mano la possibilità di giocare con le due punte, contando per altro su un ricambio di livello. L'unico modo per accelerare il suo reintegro completo è farlo giocare di più. Al momento, però, sembra complicato...
Ad un'analisi approssimativa, tutte queste complicazioni non sembrano esserci. Chiunque sarebbe contento di ritrovare un giocatore dalla caratura di Duvan Zapata. Se, però, si approfondisce la situazione si vede da una parte un giocatore che, almeno all'inizio, non potrà garantire il rendimento a cui ha abituato tifosi, compagni e allenatore; dall'altra una squadra e un allenatore che in questo momento hanno necessità di fare risultato. Una squadra che più che il bel gioco deve trovare punti, perché i punti portano serenità - in campo e sugli spalti - e la serenità porta il bel gioco. Unendo le due cose, non si crea di certo la situazione perfetta per favorire il recupero del capitano granata. In sostanza, prima il Toro troverà la propria stabilità tattica e di risultati, prima potrà tornare Zapata. Prima potrà tornare Zapata, prima il Toro potrà fare ancora meglio nella fase offensiva. L'importanza del tempismo.
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