Toro News
I migliori video scelti dal nostro canale

tor toro approfondimenti Casadei è una questione irrisolta al Torino: rendimento sotto le aspettative

focus

Casadei è una questione irrisolta al Torino: rendimento sotto le aspettative

casadei
Un solo gol contro il Pisa, tanti cambi a centrocampo e un ruolo "ibrido" che non fa eccellere: l'analisi su Casadei
Piero Coletta

C'erano grandi aspettative su Cesare Casadei. Il centrocampista classe 2003, arrivato durante il mercato invernale della stagione 2024/25, aveva lasciato buone impressioni sotto la guida tecnica di Paolo Vanoli, offrendo un rendimento discreto e mettendo a referto un gol e un assist. Dopo il percorso della scorsa stagione, era naturale che i riflettori fossero puntati su di lui. Tuttavia, al momento, le aspettative non sono state rispettate.

Ruoli completamente diversi

—  

Quello di Casadei è stato un impatto non particolarmente felice in questa prima parte di stagione, in linea con il periodo complicato che il Torino sta attraversando. Dall'ex Inter e Chelsea, però, era lecito — e doveroso — aspettarsi qualcosa in più, considerando le qualità importanti, sia fisiche che tecniche, di cui dispone. Va però fatto anche un ragionamento di tipo prettamente tattico, che riguarda soprattutto il modulo e il modo in cui il ragazzo viene impiegato.

Casadei è una questione irrisolta al Torino: rendimento sotto le aspettative- immagine 2

Questa heatmap fa riferimento alla stagione 2024/25, con Paolo Vanoli in panchina. Si nota chiaramente come Casadei fosse un giocatore a tutto campo, coinvolto in entrambe le fasi di gioco. Ancora più evidente risulta il suo apporto in zona offensiva, con aree più scure presenti anche all’interno dell’area di rigore, segno di una maggiore presenza negli ultimi metri.

Casadei è una questione irrisolta al Torino: rendimento sotto le aspettative- immagine 3

Questa heatmap invece fa riferimento alle prime gare dell'attuale stagione. La differenza con l'altra immagine è evidente, Si denota come il giocatore venga bloccato a ridosso del centrocampo. E infatti gli inserimenti di Casadei sono ridotti al lumicino. Se con Vanoli giocava più come mezzala di inserimento, la sensazione è che Marco Baroni lo impieghi più come mediano di rottura, in una zona totalmente diversa.

L'analisi dei dati

—  

Va sicuramente sottolineato come Baroni lo abbia sempre schierato titolare, ad eccezione della gara contro l’Atalanta: la fiducia del tecnico è chiara ed evidente. Ma cosa dicono i suoi numeri all’interno del Torino? Non va dimenticato il gol in Coppa Italia contro il Pisa, arrivato proprio grazie a un suo inserimento su calcio d’angolo. Tuttavia, si tratta di un bottino ancora troppo magro per un giocatore che, anche nella passata stagione, è stato descritto e impiegato principalmente come mezzala e che avrebbe tutte le carte in regola per essere uno dei leader di questa rosa.

 

La presenza di Casadei in fase offensiva c’è, ma dà la sensazione che le “catene” tattiche a cui è ancorato nella propria metà campo gli impediscano, in qualche modo, di esprimersi al meglio. I numeri non sono negativi in senso assoluto, perché mostrano come il giocatore provi a farsi vedere in avanti, come si evince dalla sua scheda su SofaScore. Tuttavia, non spiccano: anzi, lo collocano in quel limbo poco gratificante della metà classifica. È quinto tra i giocatori del Toro per ingressi in zona offensiva e sesto per precisione nei passaggi nella stessa area. Non si tratta di statistiche disastrose, ma non abbastanza per considerarlo un leader tecnico del centrocampo granata. Probabilmente il rendimento è anche condizionato dalle difficoltà del Torino sul piano offensivo, ma al momento il suo apporto complessivo non può essere definito realmente impattante.

Ma allora, chi è davvero Cesare Casadei?

—  

Alla luce di quanto visto finora, sorge inevitabilmente una domanda: chi è davvero Cesare Casadei? Che tipo di centrocampista è e dove può rendere al meglio? È un quesito lecito, soprattutto alla luce di un rendimento che finora non ha convinto. La sensazione è che i frequenti cambi di modulo e le rotazioni in mezzo al campo decise da Baroni abbiano finito per influenzarne negativamente la continuità e la chiarezza di ruolo, tanto da fargli perdere anche la chiamata in nazionale. Ora, però, la palla passa anche al giocatore. Che tipo di centrocampista vuole essere Casadei? E alla stessa domanda deve rispondere anche Baroni. Perché il ruolo ibrido in cui è stato impiegato — a metà tra un mediano e un interno di inserimento — sembra più fonte di confusione che di valorizzazione. Si conosce bene la qualità migliore di Casadei: l’inserimento senza palla. È quella l’arma che lo ha sempre reso un profilo interessante, fin dai tempi delle giovanili. Ma questa caratteristica, in questo Torino, non viene sfruttata a dovere. Un giocatore con la sua struttura fisica, il suo senso del tempo negli inserimenti e una buona base tecnica dovrebbe produrre ben più di un tiro e due tocchi in area a partita.