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Controcorrente

Cholito “la fudre” e il trio Is-Co-Ma hanno spento la Roma

Cholito “la fudre” e il trio Is-Co-Ma hanno spento la Roma - immagine 1
Controcorrente di Gino Strippoli: "La vittoria che non ti aspetti è il giusto risveglio verso l’Atalanta"
Gino Strippoli
Gino Strippoli Condirettore editoriale 

Secondo i pronostici la Roma era la favorita, arrivava da due vittorie, contro un Toro ancora frastornato dai 5 gol presi contro l’Inter e la non certo partita esaltante contro la Fiorentina. Ma si sa come la palla sia rotonda e il giudizio più dei pronostici lo faccia il rettangolo di gioco. Il resto lo ha compiuto mister Baroni che ha schierato per la prima volta un trio di veri centrali difensivi Ismajli, Coco e Maripan che non hanno dato scampo alle puntate in avanti dei giallorossi. Sempre molto attenta la fase difensiva granata aiutata anche da Ngonge e Simeone che più di una volta son tornati a frenare e fermare le avanzate avversarie.

Un Toro sceso in campo compatto e attento a chiudere bene gli spazi concedendo poche possibilità di far andare al tiro sia Dybala che Soulè. Con i tre centrali supportati dal grande lavoro del centrocampo nel fare filtro sia sulle fasce con Biraghi e Lazaro che centralmente con Asllani e Casadei.

Il Toro ha fatto giocare la Roma concedendogli il possesso palla ma sempre sterilizzato dal perfetto posizionamento nelle varie zone del campo dei granata.

Poi c’è stato lui, il Cholito, la nuova “Fudre “ granata. Eh sì, perché nel lontano passato il Toro ha avuto la “Fudre” in Nestor Combin, grande giocatore e centravanti indomito e battagliero. Il Cholito Simeone visto contro la Roma è stata una vera furia spesso giocando contro tre avversari. Soprattutto nel primo tempo i granata non hanno mai costruito dal basso ma piuttosto hanno cercato lanci lunghi sempre verso il numero 18 granata che si è sempre avventato su ogni pallone, sempre solo, difendendolo e cercando di attaccare la profondità. Il gol è stato un capolavoro di grinta e tecnica, infatti con la forza ha conquistato il pallone, lo ha difeso a denti stretti per poi riuscire a darlo a Ngonge. Il resto è cronaca con il belga che con doppia finta ha sbilanciato l’avversario e ha restituito la sfera a Simeone che c0n un tiro a giro di grande tecnica ha trafitto Svilar.

Tutto ciò è accaduto nel secondo tempo quando tutti si aspettavano la Roma ed invece è uscito il Torino e sia Ngonge che Vlasic hanno creato non poche difficoltà agli avversari con i loro movimenti soprattutto in mezzo al campo.

Bravo anche Aboukhlal che appena messo piedi in campo ha dato verve sulla fascia destra rendendosi pericoloso e imprendibile, davvero bravo nel dribbling in velocità il marocchino.

Sulla Roma c’è da dire che si è vista una squadra spenta, sempre molto lenta nel giro palla alquanto prevedibile. Sicuramente molto merito va all’impostazione data da Baroni ai granata ma sinceramente dallo spauracchio giallorosso ci si aspettava di più. Si vede come il gioco di Gasperini sia ancora lontano anni luce da ciò che aveva fatto vedere a Bergamo.

Qualche occasione, per onor di cronaca la Roma l’ha creata ma sempre sporadiche e mai limpide.

La vittoria granata è sicuramente una bella iniezione di fiducia verso la prossima partita contro l’Atalanta. Questo modulo 3-4-3 è sembrato il più efficace di quelli sin qui visti sia in precampionato che nelle prime due partite di campionato.

C’è da chiedersi quando ci sarà la Coppa d’Africa chi giocherà in difesa visto che mancheranno sia Coco che Masina, quest’ultimo tra l’altro un centrale adattato. Ci si aspetta molto da Casadei che a Roma spesso ha girato a vuoto. Il ragazzo ha sicuramente buone qualità ma è ora che le faccia vedere in mezzo al campo.