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ROME, ITALY - OCTOBER 04: Valentin Castellanos of SS Lazio compete for the ball with Saul Coco of Torino FC during the Serie A match between SS Lazio and Torino FC at Stadio Olimpico on October 04, 2025 in Rome, Italy. (Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images)
A Roma è andata in scena una partita folle, che ha lasciato sensazioni contrastanti. Il 3-3 finale tra Lazio e Torino è lo specchio perfetto di una squadra ancora in cerca di equilibrio, capace di accendersi e spegnersi nel giro di pochi minuti. Tra i protagonisti, nel bene e nel male, c’è stato senza dubbio Saul Coco, autore di un finale da montagne russe: prima il gol del 3-2 a tempo scaduto, poi il fallo che ha portato al rigore del definitivo pareggio biancoceleste.
Il gol è stato un lampo, un guizzo da giocatore che crede nel proprio ruolo e che si inserisce con i tempi giusti. Tuttavia l’episodio del rigore, arrivato pochi minuti dopo, ha rimesso in luce i limiti di attenzione e di controllo che già avevano condizionato alcune sue recenti prestazioni.Difficile, tuttavia, crocifiggerlo per quell’intervento: in quella fase, con il grave errore di Dembelé e la squadra schiacciata, la foga e la disperazione fanno parte del contesto. L’errore resta, ma è figlio di un momento, non di un disinteresse.
Guardando i numeri, il quadro di Saúl Coco conferma una presenza costante ma non ancora dominante. In questa prima parte di stagione ha collezionato 8 presenze, con 1 gol e 1 assist, dato che evidenzia una partecipazione crescente anche in fase offensiva. In difesa, i 4,63 salvataggi a partita lo collocano tra i più reattivi del reparto, mentre con 1,88 contrasti medi e 1,13 tiri bloccati dimostra un buon livello di intervento, sebbene non sempre accompagnato da precisione nelle letture. I 3,25 contrasti a terra vinti confermano una fisicità utile nei duelli diretti, ma il suo rendimento resta disomogeneo: troppe volte alterna chiusure efficaci a errori di posizione. La valutazione media SofaScore di 6.91 riflette bene il suo momento: prestazioni talvolta sufficienti, ma senza quella continuità che che lo trasforma in una garanzia difensiva.
Nel complesso, la sua prova contro la Lazio è stata discreta, più ordinata rispetto alle ultime uscite, ma non priva di incertezze. Le ombre difensive restano, soprattutto nelle letture preventive e nella gestione degli uno contro uno. È chiaro però che Baroni, viste le condizioni precarie di Ismajli e la volontà di proseguire con la difesa a tre, non può farne a meno. Coco rimane oggi una soluzione quasi obbligata considerando la cortissima coperta difensiva. Il Torino deve cercare di valorizzarlo per quello che può dare, limitando l’esposizione ai suoi difetti e lavorando sulla continuità. Il gol di Roma non cambia le gerarchie né ribalta i giudizi, ma può rappresentare un segnale: non tanto di consacrazione, quanto di responsabilità. Ora serve concretezza, concentrazione e meno disattenzioni. Perché il Toro non ha bisogno di eroi improvvisati, ma di giocatori affidabili. E Coco, se vuole rimanere centrale, deve iniziare a diventarlo davvero.
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