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Contratti in scadenza nel 2026: chi rischia di lasciare il Toro

Contratti in scadenza nel 2026: chi rischia di lasciare il Toro - immagine 1
Su trenta giocatori, dieci potrebbero partire a parametro zero. Analizziamo caso per caso
Andrea Croveri

La stagione è cominciata già da un pezzo e Baroni può contare su una rosa composta da 30 giocatori. Non tutti, però, hanno lo stesso orizzonte davanti a sé. Se da un lato ci sono promesse su cui la società punta per il futuro, dall’altro emergono situazioni contrattuali che rischiano di diventare un tema delicato. Sono infatti dieci i calciatori che vedono scadere il proprio contratto nel 2026: un numero consistente, che costringe la dirigenza a ragionare già ora su rinnovi o eventuali cessioni, mentre incombe lo spettro dell'addio a parametro zero. Vediamo i singoli casi.

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Tra i dieci giocatori in scadenza, due si sono rivelati protagonisti veri e propri sul campo, costringendo la società a valutazioni particolarmente attente. Il primo è Valentino Lazaro, classe 1996 che ha saputo distinguersi sia con Juric e sia con Vanoli, mostrando affidabilità e continuità di rendimento. Oggi, con Marco Baroni, si conferma il terzino di riferimento sulla fascia destra. Il suo futuro, tuttavia, non è scontato. Se da un lato il club riconosce il suo valore e la sua esperienza, dall’altro la dirigenza non esclude di puntare su profili più giovani. Nella stagione 2023-24, ad esempio, la presenza di Bellanova aveva portato Lazaro a giocare di meno o a spostarsi sulla sinistra, ma la partenza dell’Azzurro ha restituito all’austriaco la sua corsia naturale. Oggi in rosa ci sono Pedersen e Dembélé, che finora non sono riusciti a togliergli il posto.

Il secondo protagonista in scadenza è Guillermo Maripán. Classe 1994, è al Torino da appena un anno, ma ha già conquistato i tifosi con grinta, carisma e affidabilità. Il cileno rappresenta una pedina preziosa per Baroni, ma il club deve interrogarsi sul suo futuro: l’età spinge a valutare alternative più giovani e la concorrenza nel reparto è aumentata, con l’arrivo di Ismajili, la presenza di Coco e Masina e il caso Schuurs. Inoltre, il passaggio al modulo con due centrali riduce ulteriormente lo spazio a disposizione. Un elemento che potrebbe favorire la sua permanenza è la clausola contrattuale che prevede un rinnovo automatico di un anno a condizioni già fissate, opzione che consentirebbe al Torino di guadagnare tempo e non correre il rischio di perderlo a parametro zero.

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Alle spalle dei protagonisti, ci sono poi calciatori che non partono titolari, ma che nelle ultime settimane hanno aggiunto presenze e minutaggio. Tra questi, Adrien Tameze e Adam Masina, entrambi classe 1994. Negli ultimi anni la loro continuità è andata progressivamente calando, motivo che porta la società a interrogarsi sul loro futuro. Da segnalare che, proprio come per Maripán, anche sul contratto di Masina è prevista l’opzione di rinnovo annuale, e infatti, tra i due, il più a rischio è sicuramente Tameze. Chi invece sembra sul trampolino di (ri)lancio è Emirhan Ilkhan. Arrivato al Toro nel 2022-23, ha trovato poco spazio ed è stato spesso girato in prestito, totalizzando soltanto sei presenze ufficiali con la maglia granata. In questa stagione, però, è già sceso in campo due volte, mostrando di potersi inserire adeguatamente in mezzo al campo.

In scadenza c'è anche chi finora ha trovato pochissimo spazio. Si tratta dei due portieri di riserva, Popa e Paleari, e del difensore Saba Sazonov. Tra i tre, l’unico ad avere nel contratto un’opzione di rinnovo è Paleari, già confermato come secondo portiere e quindi accreditato per una possibile permanenza. Resta comunque da capire se la società sceglierà di puntare sulla sua esperienza o se preferirà voltarsi verso un profilo più giovane. Discorso diverso per Popa e Sazonov, da tempo ai margini del progetto. Entrambi hanno vissuto un’estate incerta, con il loro futuro rimasto in sospeso fino all’ultimo giorno di mercato. In particolare, Sazonov sembrava destinato al Getafe, ma il trasferimento è saltato proprio sul gong di chiusura delle trattative.

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Gli ultimi due, sono casi estremamente delicati. Il primo riguarda Zanos Savva, classe 2005, cresciuto nel Torino Under 19 e poi nell’Under 20. Ala destra di prospettiva, la sua carriera è stata frenata da un grave infortunio al ginocchio che lo ha costretto a due interventi chirurgici e a oltre un anno di stop. La situazione è tuttora monitorata: il giocatore è tornato ad allenarsi al Filadelfia e l’obiettivo è rivederlo presto sul campo del Grande Torino. Al momento, però, è difficile fare previsioni sul rinnovo: tutto dipenderà dalle sue condizioni e dalla volontà reciproca di proseguire il rapporto.

L’altro nodo riguarda Schuurs, classe 1999, arrivato dall’Ajax nel 2022 per raccogliere l’eredità di Bremer. Nonostante la giovane età, si era imposto subito come leader della difesa, prima che anche per lui un grave infortunio al ginocchio lo fermasse, costringendolo a due lunghissime stagioni di stop. La questione, in questo caso, è ancora più complessa: la società dovrà valutare le reali intenzioni del difensore olandese e capire tempi e modalità di un suo possibile rientro, considerando il lungo stop e i cambiamenti avvenuti nella rosa e in panchina.