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TURIN, ITALY - NOVEMBER 5: Davide Vagnati and Urbano Cairo during Torino FC President Urbano Cairo's visit to the first team on November 5, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Torino FC/Torino FC 1906 via Getty Images)
La mediocrità è l'argomento su cui si basano di più i tifosi quando criticano la società, la presidenza e in generale la situazione del Torino. Una contestazione che va avanti da molto e che nelle ultime due stagioni, in particolare, ha assunto ancor più veemenza, coinvolgendo una grande fetta della tifoseria granata. Una contestazione che coinvolge, sì, il presidente (Urbano Cairo è il principale oggetto di questa aspra critica) ma che se ben si va a guardare è spinta da motivazioni di campo: le lamentele riguardano prettamente l'aspetto calcistico, la mediocrità a livello di risultati sportivi che, a detta dei tifosi, si perpetua di fatto da quando il Torino è in mano al patron di RCS, vale a dire dal 2005. Parlare di mediocrità, però, porta su una strada estremamente astratta: la mediocrità è qualcosa di relativo in base al metro di paragone e rischia di portare a discussioni che difficilmente possono trovare una soluzione oggettiva. Ad essere oggettivi, invece, sono i dati: numeri e statistiche che possono andare in una direzione o in un'altra. Nelle prossime righe approfondiremo i dati legati ai risultati ottenuti dal Torino a partire dal suo ritorno stabile in Serie A, ovvero dalla stagione 2012/2013 ad oggi. Vale la pena fare un piccolo spoiler, per avvertire i lettori che i dati dei quali si renderanno informati non sono positivi, anzi...
La risposta alla domanda contenuta nel titolo subito qua sopra non può certamente essere "Male", perché c'è di peggio, anche sbirciando un po' i risultati delle altre squadre. Certo, non può neanche essere "Bene", perché non si può parlare di un buon risultato se una squadra gloriosa continua a galleggiare sulla media dei 49 punti a stagione (e in questa, la proiezione è anche inferiore). Possiamo dunque rispondere "Non benissimo", perché effettivamente c'è continuità, mancano però i buoni risultati. Se osservate la tabella proposta qui sopra vedrete che il Torino, a livello di punti, non ha mai sorpreso in positivo, a parte nella stagione 2018/2019, quando ne ha realizzati 63. Questo è frutto di dati su vittorie, pareggi e sconfitte che fanno decisamente rumore, ma in negativo. Da quando il Torino è stabilmente in Serie A, le vittorie ottenute sono 162, ed è il dato più basso tra i tre considerati. I pareggi, infatti, sono 171, mentre le sconfitte 172. Questi sono i dati aggiornati ad oggi, quando la Serie A 2025/2026 è arrivata a vedere la conclusione della propria undicesima giornata. Non si può assolutamente parlare di dati esaltanti: è vero che in linea di massima vittorie, pareggi e sconfitte riportano dati sufficientemente simili (soprattutto pareggi e sconfitte), ma è veramente complicato accettare di vedere associato al Toro un dato sulle sconfitte superiore rispetto agli esiti che portano punti in campionato. Anche perché, come già enunciato, la conseguenza diretta sono i piazzamenti, in questo caso ha senso dirlo, mediocri.
505 partite giocate in Serie A a partire dalla stagione 2012/2013, il 32% di vittorie, il 33,9% di pareggi e il 34,1% di sconfitte. Le percentuali sono negative, come è negativa la media punti, pari a 1,3 a partita, per un totale di 656 punti in 505 partite. I dati tornano, in effetti: 1,3 punti a partita per 38 partite sono esattamente la media punti a stagione del Torino nelle ultime 14 annate, 49. Statistiche non eccezionali che, però, rischiano di non essere quelle peggiori. In effetti, soffermandosi soltanto sulla stagione attuale, si vede che il Toro sta riuscendo anche a decrementare questi dati: in 11 partite, la formazione di Baroni ha ottenuto soltanto 3 vittorie, sconfitte in egual misura e 5 pareggi. È vero che le sconfitte scendono al 27% del totale, ma vanno alla stessa percentuale anche le vittorie, abbassando il proprio dato. La fanno da padrone i pareggi, che però ai fini dei punti non sono d'aiuto. Il Toro fin qui ha raccolto 14 punti, per una media pari a 1,27 punti a partita, abbassando, anche se di poco, la media riscontrata nelle 13 stagioni precedenti. In effetti, se i granata dovessero improbabilmente tenere questa media fino a fine campionato, si ritroverebbero alla conclusione di questa Serie A a 45 punti, 4 in meno rispetto alla media delle annate dal 2012 in poi. Insomma, c'è spazio per migliorare. La conclusione è che, in effetti, per quanto il Toro sia riuscito a garantire stabilità, ha anche messo in mostra risultati che non hanno lasciato spazio a sogni. L'abbiamo detto in apertura, il termine "mediocre" è sempre qualcosa di relativo e pertanto va valutato sulla base di un metro di paragone, la cui individuazione non è il fine di questo articolo. In conclusione, non allontanandoci troppo dalla realtà, si può dire senza problemi che il Toro di Baroni deve dare una svolta a questo campionato, se non vuole fare peggio dei già non esaltanti dati che la squadra granata "vanta".
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