Torino, pregi e difetti della squadra di Baroni: cosa dicono i dati

La sosta è sempre un'occasione utile per tirare una riga e fare un bilancio di quanto visto in campo. Il Torino si è ripreso dopo un inizio claudicante e pian piano ha trovato una dimensione in cui sta raggiungendo le proprie certezze. Come in ogni squadra, ci sono pregi e difetti che sono più o meno evidenti sulla base dei dati raccolti nelle prime undici giornate. Scopriamo quali, analizzando i numeri relativi alla squadra con l'aiuto delle statistiche di squadra e reparto fornite da Whoscored. Il Torino di Baroni sta scoprendo i propri punti di forza, trovando fiducia con il passare delle uscite. Tra questi c'è la fisicità. La Serie A è la lega al mondo con i giocatori mediamente più alti, come mostrato da un recente studio del CIES che mette il Belpaese davanti a Norvegia e Germania. Il Torino si classifica al decimo posto in Italia con 184.4 cm di media tra i giocatori della rosa (primo è il Cagliari 187.5, poi Udinese a 187.5 e Sassuolo a 187) ma scala la graduatoria quando si tratta di duelli aerei. Gli uomini di Baroni infatti sono infatti sesti in Serie A usando questo dato come riferimento. Il Toro ha quindi fisicità e spesso riesce a farla valere, un pregio senz'ombra di dubbio. Si può migliorare però e sfruttarla ancora meglio cercando ad esempio di trovare più gol da palla inattiva. Fin qui solo Coco con la Lazio e Maripan con il Genoa (ma al volo) hanno avuto la meglio in mischia sugli sviluppi di corner. Non era una palla inattiva, ma anche il colpo di testa di Simeone in avvio rimonta sul Pisa è un esempio di fisicità sfruttata a proprio favore. Servono ulteriori cartoline. Un dato in cui il Torino non brilla è il possesso palla. La squadra di Baroni è tra le squadre in Serie A con che meno si affidano alla gestione continua del pallone, come mostrato nelle undici giornate giocate fino a questo momento. Guida la graduatoria il Como, che ha vanta addirittura il 60.4% di possesso palla; segue l'Inter al 60% e la Roma al 59.5%. Per trovare il Toro dobbiamo scendere fino al 17esimo posto, fermo al 42.5%. Come si traduce il dato in campo? Non è un caso che i granata abbiano fatto spesso bene contro le grandi, Roma e Napoli su tutte, partite in cui non hanno dovuto fare la partita. Più fatica si è vista paradossalmente quando il Torino si è scontrato con squadre abbordabili come Parma, Genoa e Pisa. Lì la squadra di Baroni doveva fare la partita e si è scoperto ancora macchinoso nel farlo. Nella statistica dei tiri complessivi a partita, il Torino è tredicesimo con 11.4 conclusioni a partita. Uno score totale medio che rispecchia l'effettivamente posizionamento dei granata in classifica, dodicesimi. Analizzando più nel dettaglio quanto spesso e da che distanza abbia tirato la squadra di Baroni, si possono estrapolare ulteriori dettagli. Il Torino calcia poco da fuori area, appena 4.1 tentativi a partita: solo Parma, Sassuolo, Lazio, Cagliari, Cremonese e Pisa sono meno coraggiose dalla distanza. In area di rigore sono invece 6.5 i tentativi ogni 90', dato che porta i granata a margine della top 10, in area piccola solo infine 0.8 con il quattordicesimo posto complessivo. La squadra di Baroni quindi non eccelle né risulta carente quando deve andare alla conclusione, ma oscilla nel mezzo. Ed è forse qui che può fare la differenza, prendendosi qualche rischio in più. C'è da dire comunque che il rapporto tra tiri complessivi e in porta è positivo per i granata: 6.6 degli 11.4 tentativi a partita raggiunge lo specchio, dato che fa risalire il Torino fino all'ottavo posto della graduatoria delle conclusioni indirizzate verso la porta. Passando dall'attacco alla difesa, cambiano i pregi e cambiano i difetti. Il reparto arretrato granata è ancora il terzo peggiore del campionato, dato su cui incidono però enormemente i cinque gol incassati all'esordio contro l'Inter. Al momento i numeri relativi all'andamento del terzetto arretrato evidenziano due aspetti. Il primo: la difesa granata cerca poco il contrasto. Il Torino è infatti terz'ultimo in Serie A per numero di contrasti messi in atto dal reparto arretrato. La difesa granata sembra preferire invece le letture d'anticipo più che il corpo a corpo, come dimostra invece il dato relativo alla quantità di passaggi intercettati. In quella specifica graduatoria i giocatori di Baroni sono settimi con 7.8 letture corrette a partita. Sembra mancare forse un equilibrio tra l'una e l'altra scelta, aspetto su cui lavorare nelle prossime settimane.