Sicuramente il pareggio tra Torino e Fiorentina non accontenta nessuno anzi è deludente vista la pochezza del gioco espresso dalle due squadre. Una partita poco emozionante vissuta tra qualche sprazzo di occasione da ambo le parte. Il Toro aveva l’obbligo, dopo la bruciante sconfitta contro l’Inter, di far uscire un po’ di orgoglio e combattività e i granata almeno a livello di battaglia l’hanno data o meglio hanno cercato di contrastare la squadra Viola riuscendovi abbastanza agevolmente vista la pochezza del gioco della Fiorentina.

CONTROCORRENTE
Tra Torino e Fiorentina il pareggio delle delusioni
Eh sì, perché Moise Kean e compagni hanno deluso le aspettative rispetto alle loro qualità tecniche sicuramente superiori a quelle granata. Viola troppo imbottigliati in una fitta rete di passaggi che hanno prodotto poco a livello di pericolosità se si analizzano i 94 minuti giocati.
Il Toro alla fine ha dato modo a De Gea di esaltarsi su Casadei, bravo a inserirsi in area ma poco reattivo nel tiro, e ottimo nel respingere in angolo una conclusione di Simeone. Queste le uniche due vere occasioni da gol contro l’unica vera parata di Israel sul forte tiro di Piccoli. Se in 94 minuti le due squadre hanno prodotto così poco c’è una sola spiegazione: quella di trovare un identità per adesso ancora lontana.
Il nuovo acquisto Asllani al suo esordio in maglia granata ha giocato in maniera elementare, semplice, senza incidere, ma era normale visto che è arrivato da pochi giorni. Quello che non si spiega è la sua sostituzione non tanto per la sua uscita dal campo ma al posto di Tameze rispetto invece al suo pari ruolo Ilkhan. Infatti il turco è stato sicuramente il meno peggiore contro l’Inter e la sua velocità in regia, vista sia a San Siro che contro il Modena, forse avrebbe aiutato di più in fantasia l’attacco granata.
Adesso con il rientro di Maripan, ottima la sua prova, la retroguardia granata ha trovato più sicurezza e si è visto il beneficio che ne ha tratto tutta la squadra compreso il suo compagno di reparto, Coco. Di fatto hanno annullato Piccoli e Kean e non è poca cosa.
Per quanto riguarda la fase d’attacco del Toro sulle fasce sia Ngonge che Vlasic si son fatti vedere poco, quasi del tutto inattivo l’ex napoletano mentre il croato è sembrato troppo sacrificato a sinistra in un ruolo non suo. Molto meglio quando in alcuni momenti della partita si è accentrato rendendosi pericoloso.
Di certo questo Toro, per adesso non ha la fantasia giusta per innescare Simeone che si batte sempre come un leone ma spesso lontano dall’area. Anche per lui c’è il ruolo da prima punta che non gli è congeniale un po’ come succede ad Adams. Due ottime seconde punte che amano muoversi intorno ad una prima punta e che oggi invece faticano in questo modulo.
Detto di Asllani, il centrocampo granata è stato almeno un po’ più combattivo rispetto a San Siro ma la costruzione per supportare la fase di attacco è lontana mentre in fase difensiva bene Vlasic che ha aiutato sempre in mezzo al campo mentre Ngonge è tornato poco ad aiutare la mediana.
Il punto conquistato non soddisfa e la squadra è uscita sotto un marea di fischi della Maratona. Chi si aspettava una reazione che portasse a vincere la partita è rimasto ben deluso. Inutile ripetere che questa squadra ha dei grandi ritardi che derivano da un mercato realizzato senza una vera logica funzionale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.toronews.net/assets/uploads/202304/f6612146ff1ebd4d11d9b93bacb341f3.jpg)