La partita del tecnico granata sotto i riflettori: tanti dubbi sulla gestione dei 90 minuti. Cambi ritardati colpevolmente
Per l'ennesima volta ci troviamo ad analizzare un Marco Baroni incapace di incidere dalla panchina a partita in corso. Già da settimane il tema si ripete. Alle volte sono stati messi in discussione alcuni cambi, altre volte sono stati definiti errati. Ieri, lunedì 8 dicembre, il Torino non è riuscito a ripetere quanto di buono fatto nel primo quarto di match nel corso della ripresa. I granata si sono persi per strada, mentre il Milan è salito prepotentemente in cattedra grazie anche, se non soprattutto, alle scelte fatte da Massimiliano Allegri. Sia chiaro: il Torino non aveva in panchina Pulisic e questa è certamente un'attenuante per Baroni. Però, le decisioni prese dal tecnico granata potevano garantire qualcosa in più al Torino sul lungo periodo. Invece, il cambio di passo non c'è stato e il Torino è stato risucchiato dalla rimonta del Milan.
Tre cambi a frittata fatta: ecco come Baroni non ha inciso
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Va detto che l'approccio del Torino è stato positivo. Questo è un aspetto dal quale ripartire. Il Torino ha risposto positivamente al terribile primo tempo di Lecce e al tonfo clamoroso contro il Como. Ma le partite non durano un tempo e nemmeno 60 minuti. A un certo punto, nell'era dei cinque cambi, l'apporto della panchina può diventare decisivo. E tante, ormai troppe volte, Baroni non è riuscito a garantire una svolta grazie alle sue decisioni. L'analisi sulla condotta dei novanta minuti da parte di Baroni non tiene in considerazione alcuni aspetti che ormai sono assodati in casa granata, come ad esempio la totale incapacità da parte della società di porsi un problema sul pacchetto difensivo messo a disposizione dello staff tecnico durante l'estate (era abbastanza evidente che il Torino fosse alquanto carente di qualità nel reparto difensivo e la carenza è divenuta anche numerica dopo il passaggio a tre). Baroni soltanto sul 3 a 2 per il Milan, quando la frittata era già combinata, ha giocato in un colpo solo tre cambi: una mossa colpevolmente ritardata perché la partita era ormai compromessa. Dunque, continuano ad aleggiare dubbi sulla gestione della partita del tecnico.