- Coppa Italia
- Mondo Granata
- Video
- Redazione TORO NEWS
LECCE, ITALY - NOVEMBER 30: Head coach of Torino FC Marco Baroni looks on during the Serie A match between US Lecce and Torino FC at Stadio Via del Mare on November 30, 2025 in Lecce, Italy. (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)
Da parecchie settimane dopo le partite del Torino si è discusso sull'efficacia e sulla bontà delle scelte a gara in corso di Marco Baroni. Hanno fatto discutere anche quando i granata hanno ottenuto buoni risultati. Da inizio stagione Baroni sembra aver pasticciato sotto tanti punti di vista (basti pensare al passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e poi al 3-5-2 nel giro di quattro partite). Evoluzioni trasformistiche molto problematiche da digerire sul lungo periodo con giocatori totalmente sacrificati a causa delle nuove disposizioni tattiche. E poi a conti fatti la solidità difensiva non è stata trovata; infatti, la difesa granata resta la peggior del campionato di Serie A. A rendere il quadro pessimo ci pensa anche la mentalità del Torino: arrendevole, piatta, floscia (anche a Lecce sono serviti due schiaffi prima di tirarsi insieme). Il tecnico appare poco incisivo sul gruppo squadra. Dopo la batosta contro il Como si era detto che il Torino visto era paragonabile all'ultimo Torino di Walter Mazzarri, quello dei tonfi contro Atalanta e Lecce. Al "Via del mare" ieri, domenica 30 novembre, quanto meno la reazione c'è stata: dal finire del primo tempo all'errore dal dischetto di Asllani. Nulla di eclatante, ma quanto meno un timido tentativo c'è stato.
Le scelte di Baroni anche a Lecce hanno fatto discutere. Primo: la formazione del primo tempo è apparsa davvero troppo abbottonata (3-5-1-1 con Vlasic seconda punta dietro ad Adams con la rinuncia della doppia punta). Sotto di due gol dopo un doppio colpo terribile, l'ennesimo ricevuto dal Torino in questo segmento di stagione, Baroni cambia subito tutto con l'ingresso di Zapata. Vlasic viene rimesso mezzala al posto di Gineitis, poi Zapata viene affiancato ad Adams. La mossa funziona, il Torino reagisce e dopo il 2 a 1 Baroni sposta nuovamente il baricentro in avanti. Ngonge viene messo al posto di Tameze e passa al 4-4-2. L'ulteriore problema di lettura di Baroni arriva successivamente. Il triplo cambio sotto di un gol con l'obiettivo di pareggiare è un disastro anche perché appare fin da subito poco sensato. Vengono messi Masina e Lazaro (due che hanno dimostrato tutti i loro limiti) e poi anche Aboukhlal (uno che è stato fin qui un pesce fuor d'acqua). A rendere ancor peggiore questa tripla sostituzione è la scelta di chi è stato richiamato in panchina: Vlasic e Pedersen, due che stavano facendo abbastanza bene e stavano alimentando la fase offensiva. Ecco quindi che la bocciatura di Baroni nella sua ex città Lecce è lampante e chiara sotto tutti i punti di vista. Un'altra volta la sua gestione è apparsa molto pasticciata, poco lineare e comprensibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA