Bilancio Torino 2018, sorpresa Zaza: ecco quanto è costato davvero

Da ormai 5 anni, qui su Toro News, analizziamo voce per voce il bilancio economico-finanziario e lo stato patrimoniale del Torino FC, con l’obiettivo di di dare ai nostri lettori una visione che sia il più precisa possibile di quella che è la situazione economica in casa granata. E in questo finale di stagione, conclusosi con il Torino al settimo posto in classifica della Serie A, non saremo da meno: si parte con l’analisi del bilancio dell’anno solare 2018, da poco pubblicato dalla società presieduta da Urbano Cairo. LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, inversione di tendenza: fatturato in calo e perdita di oltre 12 milioni LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, stop alle plusvalenze da record: 55,9 milioni in meno rispetto al 2017 LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, il botteghino torna a crescere dopo tre anni di flessione Dopo aver analizzato a – grandi linee – il valore del fatturato, la frenata relativa alle plusvalenze e i dati riguardanti i diritti tv e gli incassi del botteghino, è il momento di mettere sotto la lente di ingrandimento gli eventuali contenziosi e le "sorprese" emerse dal bilancio in analisi. CONTINUA A LEGGERE La sorpresa più considerevole riguarda probabilmente il costo del trasferimento di Simone Zaza, approdato dal Valencia al Torino nel corso dell'ultimo calciomercato estivo. Se da un lato è confermata la formula dell'accordo (prestito con obbligo di riscatto alla prima presenza), dall'altro la cifra investita dal Torino risulta più alta di quanto era emerso in precedenza. Ben 15,6 i milioni spesi dal presidente Cairo, tra prestito e riscatto compresi gli oneri accessori, per assicurarsi l'attuale numero 11 granata. Una cifra importante che fa di Zaza il giocatore più costoso della storia del Torino, davanti a M'Baye Niang. Intanto il futuro dell'attaccante lucano è ancora tutto da chiarire. Dopo una stagione con più ombre che luci, la sua permanenza in granata potrebbe non essere più così certa. LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, inversione di tendenza: fatturato in calo e perdita di oltre 12 milioni LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, stop alle plusvalenze da record: 55,9 milioni in meno rispetto al 2017 LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, il botteghino torna a crescere dopo tre anni di flessione CONTINUA A LEGGERE Vecchie frizioni invece quelle che hanno coinvolto il Torino, l’Apollon Limassol e Nikola Maksimovic. Un contenzioso aperto nel 2016 e riaperto proprio nel 2018 dalla società cipriota, che si era rivolta al tribunale della FIFA con la pretesa di un "premio di valorizzazione" per la vendita del difensore serbo al Napoli. Querelle che dovrebbe essere arrivata alla definitiva parola fine. Dopo che il 13 giugno 2018 la FIFA aveva respinto la prima richiesta, l'Apollon aveva fatto ricorso al Tas il 4 luglio 2018 per - ufficialmente - una richiesta di "8,9 milioni di euro per il sell on fee sulla vendita del giocatore". Ma le ragioni presentate in appello dall'Apollon Limassol non sono bastate per ribaltare la sentenza emessa in primo grado dalla FIFA. Nell'udienza del 15 gennaio 2019 infatti, il tribunale ha dato nuovamente ragione al Torino che non dovrà versare nessuna cifra nelle casse della società cipriota; condannata a risarcire il Torino delle spese legali. LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, inversione di tendenza: fatturato in calo e perdita di oltre 12 milioni LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, stop alle plusvalenze da record: 55,9 milioni in meno rispetto al 2017 LEGGI ANCHE: Bilancio Torino 2018, il botteghino torna a crescere dopo tre anni di flessione