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Cacciamani e Ciammaglichella alla Juve Stabia: il contesto perfetto per i giovani

Davide Bonsignore Redattore 
Un approfondimento sull'ambiente in cui i due talenti granata avranno la possibilità di migliorare

"Se Lamine Yamal giocasse in Italia sarebbe in prestito in Serie C", sostiene qualcuno. La verità è che nel nostro paese la gestione dei giovani nel calcio è uno dei temi più dibattuti. È giusto che i giovani facciano la gavetta nelle giovanili fino a 20/21 anni? O forse è meglio che vadano in prestito per qualche stagione? O ancora, sarebbe forse il caso di permettere loro di giocarsi le proprie carte nel club di appartenenza? Dire dove sta il giusto è complicato. La verità è che anche in questo contesto in cui troppi giovani talenti vengono bruciati o arrivano nel professionismo troppo tardi, ci sono alcune realtà che si propongono di dare il giusto spazio e i giusti mezzi a giovani talenti, che poi hanno la possibilità di affacciarsi alla Serie A. Una di queste, in tempi recenti, è la Juve Stabia. E a goderne sono anche due talenti di proprietà del Torino: Alessio Cacciamani e Aaron Ciammaglichella.

Lovisa ds, un giovane per i giovani: il progetto

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Il cambiamento avviene nell'estate del 2023: dopo sei stagioni passate al Pordenone, Matteo Lovisa, alla giovane età di 27 anni diventa ds del club di Castellamare di Stabia. Oggi ventinovenne, in questi due anni Lovisa ha portato avanti un progetto che ha visto il proprio fulcro nell'ottenere giovani promettenti in prestito secco: il progetto porta vantaggio a tre parti differenti. In primis, il vantaggio è dei giovani stessi, che hanno la possibilità di interfacciarsi con un campionato comunque competitivo come la Serie B, trovando spazio e minutaggio. Il vantaggio, poi, c'è indubbiamente per le squadre di appartenenza dei giocatori, che possono far crescere i propri gioiellini senza problemi. Il vantaggio, però, c'è anche per la Juve Stabia stessa, che praticamente a costo zero può sfruttare il talento di giovani promettenti e di qualità, disponendo di una rosa con un'età media bassissima (con tutti i vantaggi che ne derivano a livello fisico) e di livello. Prove? Nelle ultime due stagioni le Vespe hanno vinto il Girone C della Serie C, tornando dopo quattro stagioni nella serie cadetta, dove lo scorso anno sono arrivati al quinto posto nella regular season e in semifinale nei play-off, eliminati dalla Cremonese, oggi in Serie A.

La Juve Stabia costruisce giovani talenti: gli esempi

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Una teoria senza pratica rimane priva di senso. Così ecco gli esempi della tesi esposta sopra. Si parte da quello che è stato un interesse del Torino in questa sessione di calciomercato. Nella scorsa stagione il terzino sinistro classe 2006 Niccolò Fortini si è reso protagonista in Campania di un'ottima annata, conclusa con 27 presenze, 2 gol e 4 assist, che ha portato la Fiorentina a fare davvero fatica a pensare di privarsene. Poi è il caso di aprire il capitolo Cremonese: oggi in Serie A la formazione lombarda porta esempi come Yuri Rocchetti (2003) e Romano Floriani Mussolini (2003), giocatori oggi arruolabili per la Serie A che nella scorsa annata si sono messi in mostra rispettivamente con 32 e 36 presenze nella serie cadetta. Sempre in grigiorosso oggi gioca Francesco Folino (classe 2002), reduce da due stagioni, 45 presenze e 4 gol con la Juve Stabia (bottino niente male per un difensore).

Juve Stabia 2024/2025: sulla scia dell'anno scorso

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Parlato del passato, occorre fare un punto anche sul presente. Sì, perché per comprendere al meglio il contesto in cui cresceranno i due giovani granata, è giusto capire anche chi saranno i loro compagni. La campagna acquisti dei campani è stata condotta seguendo le linee guida sopra enunciate, quindi giovani promettenti di squadre di Serie A in prestito secco. Così dall'Inter ecco De Pieri e Stabile, rispettivamente classe 2006 e 2005. Il primo un fantasista mancino, il secondo un difensore centrale. Il primo fresco di Scudetto Primavera, il secondo dell'esperienza in Serie C con la maglia dell'Alcione. A questi si aggiungono, dalla Roma, Mannini e Reale, entrambi 2006, entrambi terzini, con Reale che, però, ha anche ricoperto spesso il ruolo di centrale. "Abbiamo preso diversi ‘under’ molto bravi e su cui puntiamo, visto che lo scorso anno avevamo ragazzi promettenti come Rocchetti, Mussolini e Fortini che sono andati via” ha raccontato Lovisa nell'interessante approfondimento di Andrea Barilaro su La Gazzetta dello Sport. Ad allenare questi giovani, un altro giovane: Ignazio Abate. Come esperienza da allenatore ha alle spalle alcuni anni passati nelle giovanili del Milan, con le finali (perse) in U16 e in Youth League. “A 19 o 20 anni non si può giocare in Primavera” è il suo mantra: così si amalgama perfettamente con la filosofia della Juve Stabia.

Cacciamani e Ciammaglichella: così possono crescere

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In questo contesto, ecco che spuntano Alessio Cacciamani e Aaron Ciammaglichella. Il primo un esterno a sinistra (ha giocato anche dalla parte opposta) di piede destro, il secondo un centrocampista. Il primo un 2007 (il più giovane), il secondo un 2005. Entrambi sono molto promettenti: non a caso, il Torino non ha voluto privarsene a titolo definitivo. Ecco quindi il loro passaggio alla Juve Stabia: in questo contesto avranno la possibilità di fare esperienza come fossero in un CAR, ma più sano (in caso non cogliate il riferimento, si rimanda alla serie Olympo, su Netflix). “La squadra è cambiata molto, quasi per il 50%, all’inizio servirà un po’ di pazienza. L’obiettivo è centrare la salvezza, poi ovviamente poter lasciare crescere al meglio i nostri giovani” ha spiegato Lovisa sul quotidiano. Far crescere i giovani è, dunque, tra gli obiettivi primari. Oltretutto, Abate ha già dimostrato di saper alternare difesa a tre e difesa a quattro, e conseguentemente il centrocampo: questo va a vantaggio non soltanto di Ciammaglichella, che avrà modo di sperimentare con varie disposizioni del centrocampo ma anche di Cacciamani. Finora il numero 77 (82 al Torino) è sempre subentrato e ha trovato spazio una volta dall'inizio a sinistra, ma la prima volta in un 4-4-2, la seconda in un 3-4-2-1. Per i due talenti granata, dunque, questa potrà essere l'opportunità per fare minutaggio tra i professionisti e sperimentare: al loro rientro sotto la Mole si potrà parlare di profili con un'esperienza decisamente diversa.