LE VOCI

Cairo: “I tifosi insoddisfatti hanno ragione, ma non vendo il Torino”

Dal ringraziamento a Nicola alle scelte su Comi e Bava: il presidente a 360°

Redazione Toro News

È stato il presidente Cairo il primo a prendere la parola nel corso della presentazione di Ivan Juric. Ed il primo pensiero, dopo le iniziali parole di rito, è andato subito a Davide Nicola: "Presentiamo Juric che non ha bisogno di presentazioni, ma per noi è importante introdurlo come mister del Toro. Prima di parlare di lui, ci tenevo a fare uno speciale ringraziamento a Davide Nicola. Ha fatto un campionato importante: arrivato che avevamo 13 punti, ha lavorato con entusiasmo ricompattando tutti. Anche io mi sono coinvolto di più con il suo arrivo. Lo conoscevo come sapete dal 2006, quando da giocatore contribuì a quella storica promozione al mio primo anno da presidente, facendo il gol decisivo. Ha fatto con noi 125 giorni; io sono stato con la squadra 37 volte, quindi ho dedicato un tempo incredibile, era importante farlo. Lui però mi ha contagiato con il suo entusiasmo. Io ho cercato di fare il possibile per stare vicino alla squadra in ritiro, a cena, perfino in sala massaggi. Il suo lavoro e quello dei ragazzi ha funzionato per raggiungere un obiettivo che non era quello di inizio anno ma che in certi momenti sembrava difficile".

Quindi il discorso si è spostato sul nuovo tecnico granata, già cercato anche la scorsa estate: "Ho detto altre volte in situazioni simili che l'allenatore di turno lo avrei voluto prendere prima, ma stavolta è vero a maggior ragione. Già un anno fa avevo apprezzato il suo lavoro al Verona, valorizzando tanti giocatori, da Kumbulla a Rrhamani. Poi una sera vidi Verona-Inter; prima di allora non avevo mai avuto un contatto diretto con lui. Ho sentito dopo quella partita una sua intervista in tv e mi colpì tantissimo per quello che disse e per come lo disse, per quello che trasmetteva. Mi diede la sensazione di avere qualcosa di speciale. Quindi dissi a Vagnati che lo avrei voluto incontrare. Ci siamo visti un giorno in un albergo, abbiamo mangiato insieme e l'incontro confermò ancora di più l'impressione di avere di fronte una persona top. Poi lui scelse di rimanere a Verona, dove aveva un contratto. Anche quest'anno aveva il contratto, ma ha parlato col suo presidente Setti, che si è comportato in modo eccezionale assecondando i suoi desideri. L'anno prima provai a prenderlo ma mi disse che voleva rimanere al Verona. Quest'anno ci abbiamo riprovato ed ecco qua Ivan Juric.

Quando ha capito che ce l'avrebbe fatta a prendere Juric?

"La mia sensazione relativamente al fatto che Ivan potesse arrivare c'è sempre stata, perché c'era feeling sin dall'anno scorso. C'era identità di vedute ma anche nel modo di vedere la vita e il calcio. Poi c'erano di mezzo altre cose; ovviamente il Verona doveva dare una disponibilità, anzitutto. Il nostro mister poi aveva moltissime richieste anche da parte di altri club e non era scontato nulla. Ma la mia percezione era quella che ci fosse una certa identità di vedute e una certa simpatia".