Calciomercato Torino: da Brekalo a Mandragora, i retroscena di Vagnati

Come sua consuetudine il direttore tecnico del Torino Davide Vagnati ha tenuto una conferenza stampa a conclusione del mercato per fare il punto della situazione. Di seguito la ricostruzione di alcune vicende del mercato estivo basate sulle dichiarazioni rilasciate dall’uomo mercato granata. Davide Vagnati ha espresso un pizzico di insoddisfazione per non essere riuscito a riprendere Dennis Praet. “Le abbiamo provate tutte, e anche il ragazzo voleva tornare, ma il Leicester ha scelto di non cedere il giocatore”, ha detto il Dt granata. Si potrebbe obiettare che se avesse voluto, il Torino avrebbe potuto riscattare Praet a inizio estate per 15 milioni, ma evidentemente il prezzo è stato ritenuto troppo alto. Sta di fatto che il filo diretto tra club e giocatore è proseguito per tutta l’estate. Il Leicester di Brendan Rodgers tuttavia ha considerato Praet un giocatore ancora utile per le rotazioni (ha giocato titolare l’ultima gara in Premier League). Ciò che avrebbe potuto cambiare le cose era l’acquisto da parte del Leicester di Boga dall’Atalanta, una trattativa delle ultime ore di mercato che non si è concretizzata. Da sottolineare c’è che Vagnati ha affermato di aver immaginato Praet come acquisto per il centrocampo, sebbene il belga avesse giocato nella scorsa stagione come trequartista alle spalle della punta. Dunque il suo arrivo, stando alle parole del dirigente granata, non era alternativo a quello di Karamoh. “Un colpo di sole… Era estate e faceva caldo”. Davide Vagnati sdrammatizza così l’episodio relativo a Sasa Lukic andato in scena poco prima di Ferragosto. I fatti hanno confermato le ricostruzioni di Toro News: non c’erano di mezzo trattative con altre squadre, ma l’ammutinamento del numero 10 alla vigilia di Monza-Torino era dovuto al tira e molla sul rinnovo del contratto. Lukic è rimasto in granata, si è scusato, è stato perdonato e ora è ripartita la trattativa per il rinnovo. Davide Vagnati ha svelato che Josip Brekalo, dopo il voltafaccia della scorsa primavera, in estate è tornato sui suoi passi. Il trequartista croato che il Toro era pronto a riscattare per 11 milioni disse che la permanenza in granata non gli interessava, poiché mirava ad un club impegnato nelle competizioni europee. Ma come è noto durante l’estate non è capitata la possibilità di arrivarci e così Brekalo ha provato a tornare al Toro. “Ma non ci sembrava corretto riprenderlo: noi vogliamo solo chi è motivato al cento per cento”, ha detto Vagnati, che giustamente non ha aperto le porte a chi riteneva il Toro una ruota di scorta. Brekalo è stato accostato ad altre squadre italiane come Sampdoria e Sassuolo, ma alla fine è rimasto al Wolfsburg. Ironia della sorte, al Torino è invece arrivato Nikola Vlasic, che per Brekalo è un concorrente in Nazionale. Cosa è successo con Mandragora è noto: il Torino aveva un obbligo per riscattarlo dalla Juventus che scattava dopo due condizioni. La prima di queste era la salvezza del Toro, che ha mantenuto la categoria senza alcuna difficoltà nella stagione scorsa. La clausola non si è però attivata perché Mandragora non ha raggiunto le venti presenze da titolare in campionato, secondo requisito per far scattare il riscatto obbligatorio a 9 milioni di euro. Dunque il Torino aveva un semplice diritto di riscatto, ma a 14 milioni di euro, da esercitare entro il 17 giugno, ma ha lasciato decorrere il termine per cercare di riprendere il giocatore a un prezzo inferiore. “Abbiamo parlato con la Juventus, che era disponibile, ma il giocatore ha preferito fare altre scelte”. Così Mandragora ha detto di sì alla Fiorentina che lo ha preso per 8.2 milioni più uno di bonus. Secondo quanto raccolto da Toro News in quel periodo, l’offerta del Torino non era lontana, aggirandosi anch’essa tra gli 8 e gli 8.5 milioni. Perché un buon portiere di 22 anni come Luca Gemello è rimasto in granata come terzo portiere anziché andare in prestito per fare esperienza? A domanda, Vagnati ha risposto: “Avevamo proposte solo dalla C, ma lui aveva già dimostrato valore in quella categoria. Se avessimo avuto un’offerta dalla B, probabilmente lo avremmo lasciato partire ma così non è stato”.