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Calciomercato Torino: da Brekalo a Mandragora, i retroscena di Vagnati

Gianluca Sartori

Cosa è successo con Mandragora è noto: il Torino aveva un obbligo per riscattarlo dalla Juventus che scattava dopo due condizioni. La prima di queste era la salvezza del Toro, che ha mantenuto la categoria senza alcuna difficoltà nella stagione scorsa. La clausola non si è però attivata perché Mandragora non ha raggiunto le venti presenze da titolare in campionato, secondo requisito per far scattare il riscatto obbligatorio a 9 milioni di euro. Dunque il Torino aveva un semplice diritto di riscatto, ma a 14 milioni di euro, da esercitare entro il 17 giugno, ma ha lasciato decorrere il termine per cercare di riprendere il giocatore a un prezzo inferiore. “Abbiamo parlato con la Juventus, che era disponibile, ma il giocatore ha preferito fare altre scelte”. Così Mandragora ha detto di sì alla Fiorentina che lo ha preso per 8.2 milioni più uno di bonus. Secondo quanto raccolto da Toro News in quel periodo, l’offerta del Torino non era lontana, aggirandosi anch’essa tra gli 8 e gli 8.5 milioni.

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