Da YouTube al rifiuto del Torino: 5 cose che forse non sai su Alberto Paleari

Siamo abbastanza sicuro di non essere gli unici, però dobbiamo dirlo: ci siamo innamorati di Alberto Paleari. Una faccia pulita e un carisma travolgente per un giocatore che adesso sta mettendo in mostra le sue doti calcistiche, ma prima - e chi è andato allo stadio anche solo una volta negli ultimi due anni lo saprà - si è messo in mostra come uomo spogliatoio. Un leader per tutti i compagni, che non aveva però mai trovato spazio, facendo da secondo prima a Milinkovic-Savic e poi ad Israel. L'infortunio dell'uruguayano gli ha spalancato le porte e lui ci entrato come un bulldozer: da vero numero 1 si è preso lo spazio che meritava con grandissime parate e comandando la difesa come se fosse il primo portiere da anni. E poi, diciamolo, si sta anche facendo voler bene con la sua simpatia. Siamo, però, abbastanza sicuri che la maggior parte delle curiosità che vedrete nelle prossime pagine vi suoneranno nuove. Buona lettura. Forse alcuni di voi, soprattutto quelli appartenenti alla Generazione Z - come il sottoscritto - si saranno chiesti "Ma dov'è che l'ho già visto?", riferendosi a Paleari. Ecco servita la risposta: l'avete visto nei video di ZW Jackson. Per chi non lo sapesse, ZW Jackson, all'anagrafe Antonio Pellegrino, oggi è noto per la creazione di squadre come la Zeta Milano, la Zeta Napoli o l'omonima Zeta in King's League, ma nasce come youtuber. Dai video di FIFA ai video al campetto, con calcio vero, giocato. Proprio in questa fase della sua carriera, ZW Jackson nell'ormai lontano 2020 iniziò a fare video con un portiere, militante nel Cittadella, proponendo domande come "Quanto è forte un portiere professionista?". Oggi lo sappiamo: quel portiere era Alberto Paleari, ed è veramente forte. Da quel momento, per altro, l'attuale numero 1 granata è diventato un personaggio conosciuto nel mondo dei social, non soltanto nei canali altrui ma anche attraverso ai suoi. Così oggi vanta oltre 70 mila follower su Instagram 150 mila su TikTok e un canale su YouTube con quasi 50 mila iscritti, anche se un po' fermo, va detto (Alberto, se vuoi tornare a fare video, noi ti seguiamo). Al di là della fama, poi, Paleari è comunque persona molto attiva sui social. Tra i suoi contenuti vi sarà sicuramente capitato di vederne qualcuno con una pagina chiamata "Illeven", che spesso reposta i suoi video o addirittura ne realizza di nuovi. Questo perché Illeven è una realtà nella quale il numero 1 granata è ben più che immerso. Illeven è specializzata nella produzione di guanti (dai quali il sottoscritto era estremamente attratto) con taglio negativo, un tipo di taglio di guanti da portieri che favorisce l'aderenza alla mano. Oltre a questo Illeven ha creato una scuola calcio in cui allena portieri e a volte, come è possibile osservare sul suo profilo Instagram, anche Paleari ha fatto da allenatore. Al di là di questo, è un mondo nel quale il portiere granata è immerso: vi capiterà, anche in futuro, di imbattervi in fotografie in cui Paleari mette in risalto i suoi guanti. Osservateli: sono i suoi preferiti. Chi dice che sport e cultura non possano andare di pari passo? Paleari ne è una dimostrazione. Il numero 1 granata, coltivando la propria carriera da giocatore professionista tra Serie C e Serie B, il 17 marzo 2017 si è laureato all'Università Telematica San Raffaele di Roma in Scienze Motorie e Marketing. All'epoca l'estremo difensore era in forza al Cittadella e si è soffermato, in alcuni suoi post, sulla difficoltà di portare avanti le due professioni, da portiere e da studente universitario. Lui ce l'ha fatta, laureandosi nel 2017 e vincendo anche le Universiadi di calcio nel 2015 con la Nazionale universitaria. Un portiere tuttofare e dai mille talenti. Quello che moltissimi non sanno, poi, è che Paleari era già stato cercato dal Torino anni fa, ma il club granata all'epoca ottenne un rifiuto. Il 5 dicembre 2019 Alberto Paleari, in vista della sfida tra Cittadella e Salernitana, rilasciava un'intervista su un portale di interesse granata, tuttosalernitana.com, parlando proprio di questo interesse da parte di un altro club granata: "So che c'è stato un interesse del Torino, ma alla fine ci ho riflettuto e ho pensato che, per quanto la piazza fosse prestigiosa, probabilmente avrei visto le partite dalla panchina. Sono comunque molto contento di essere rimasto a Cittadella e spero di poter dare il mio contributo per tutto l'arco della stagione". Sono passati 6 anni da quel 2019 e oggi Paleari, proprio in quel Torino che all'epoca aveva rifiutato, sta dimostrando di poter fare molto più che panchina. Se si torna ancora più indietro, poi, fino alla stagione 2012/2013, si vede nella carriera di Paleari che a tanti potrà risultare sconosciuta: la Tritium. Si tratta di un club di Trezzo sull'Adda (in provincia di Milano), attualmente in Eccellenza, e che in quella stagione militava in Lega Pro (proprio al termine della stagione non riuscì a iscriversi al campionato seguente, dovendo svincolare i tesserati e ripartire dalla Promozione). Non saprete, però, che all'interno della Tritium c'è un grandissimo pezzo di storia del Torino: l'allenatore dei Pulcini è Paolo Pulici. L'ex bomber granata porta avanti questo ruolo dal 1990, magari si sarà incontrato con Alberto Paleari... Tornando ancora indietro, fino al 2011, si trova un Paleari nelle giovanili del Milan. Dal 2008 al 2011 l'estremo difensore granata ha vestito la maglietta rossonera, senza esordire in prima squadra ma venendo talvolta convocato. Così, come Paleari stesso ha raccontato a DAZN nel 2018, un particolare evento scatenò simpatia tra lui e Ibrahimovic. In occasione di una trasferta nella quale Paleari fu convocato come terzo portiere, malauguratamente si sedette sull'autobus al posto di Zlatan, che prontamente lo squadrò. "Se segno in questa partita non ti succede niente" si rivolse lo svedese all'estremo difensore. Ibra in quella partita segnò, e così in qualche modo Paleari divenne il "cocco" di Zlatan. Non male per un diciannovenne con il sogno del pallone...