Torino, tre cose che non tutti sanno su Zakaria Aboukhlal

Zakaria Aboukhlal è arrivato a inizio agosto al Torino. I tifosi granata hanno iniziato a conoscerlo in campo. Oggi cerchiamo di darvi qualche spunto in più per approfondire la conoscenza di questo giocatore olandese naturalizzato marocchino classe 2000, proveniente dal Tolosa (club francese). Dal soprannome ai geni da velocista della madre fino al legame profondo con la religione musulmana: tutto quello che c'è da sapere sul nuovo attaccante esterno granata. In attesa di vederlo in gol con la maglia del Torino bisogna sapere che Zakaria Aboukhlal ha un'esultanza particolare ogni qualvolta trova la via della rete. Mima infatti il gesto del cobra e da qui deriva il suo soprannome: il "Cobra". Perché proprio il cobra? Come dichiarato dallo stesso giocatore, il cobra è il suo animale preferito e proprio per questo ha voluto portarselo con sé anche in campo. Tra l'altro, lo stesso Aboukhlal sogna di essere pungente, rapido e letale con le difese avversarie come un cobra lo è in natura. Il soprannome è nato ormai una decina di anni fa quando Aboukhlal faceva faville nelle selezioni giovanili dell’Olanda (è salito fino all’Under 20, poi ha scelto la nazionale del Marocco) e seminava il panico nelle difese avversarie. Aboukhlal è un uomo di fede. Il ragazzo ha postato sui suoi profili social le foto del suo hajj, risalente al 24 giugno 2023. Cosa si intende per hajj? Significa "pellegrinaggio" in arabo ed è il sacro pellegrinaggio annuale dei musulmani verso la Mecca, in Arabia Saudita, che rappresenta uno dei cinque pilastri dell'Islam. È un dovere religioso per ogni musulmano adulto fisicamente e finanziariamente in grado, dev'essere compiuto per una volta nella vita e consiste in una serie di riti svolti in un periodo di circa cinque o sei giorni durante il dodicesimo mese del calendario islamico. Aboukhlal ha quindi assolto quest'obbligo religioso un paio di anni fa. La mamma di Aboukhlal non è una sprovveduta in termini sportivi. Grande atleta, una podista di prima fascia, che ha deciso a suo tempo di lasciare il mondo delle gare agonistiche per sposarsi e per proseguire una vita maggiormente incentrata sulla famiglia. I geni, però, non mentono e dicono che il figlio Zakaria ha ereditato più di qualcosa in termini di corsa dalla madre. Oltre a un'ottima tecnica di base, Aboukhlal è molto abile negli spazi e sa toccare punte di velocità non indifferenti.