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Gasperini dà una lezione di calcio al Torino, Mazzarri ha le mani legate

Allenatori a confronto / Il tecnico nerazzurro mette in campo una squadra quadrata e con carattere, il Torino paga le assenze ma viene messo sotto sul piano del gioco come raramente era successo in precedenza

Nicolò Muggianu

Gasperini dà una lezione di calcio al Torino. Allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia va in scena la sconfitta che infrange i sogni e le ambizioni europee della squadra di Walter Mazzarri. Nel momento in cui si giudicano le mosse degli allenatori, non si può non considerare il fatto che il tecnico di San Vincenzo abbia dovuto mettere in campo una squadra rivoluzionata e rimaneggiata; orfana di De Silvestri, Baselli (squalificati) e Iago Falque (infortunato). Al loro posto l'ex allenatore di Watford e Napoli sceglie, con fortune alterne, Bonifazi, Acquah ed Edera.

LA PARTITA - Dopo un primo tempo piuttosto bloccato in cui è Sirigu a tenere in piedi la baracca, la partita decolla nella ripresa. Ripresa che comincia subito con un volto nuovo nell'Atalanta: Gasperini manda sotto la doccia Hateboer e inserisce al suo posto Castagne. Cambio che si rivelerà decisivo. L'ex Genk attacca con un buon ritmo sull'out di destra, partecipando attivamente prima al gol del vantaggio di Freuler e poi con un assist millimetrico la rete del definitivo 2-1. Ciò che colpisce del match di Bergamo però è la maturità e la personalità con la quale gli uomini di Gasperini hanno affrontato e battuto il Torino. "Una delle migliori partite della stagione" dirà a fine gara il tecnico della Dea. E ha ragione. Perché se è vero che da un lato a Mazzarri sono pesate (e non poco) le assenze Iago Falque, Baselli e De Silvestri, dall'altra Gasperni è riuscito a sopperire ottimamente ai forfait obbligati di Ilicic, Masiello, Spinazzola e non solo. In generale, il Torino è stato messo sotto sul piano del gioco, come ultimamente non era mai successo. E i due gol presi sono arrivati a difesa schierata con un uomo libero in area piccola, cose che devono fare riflettere.

"LE SCELTE - Fragilità tecnica e fisica, quella del Torino, emersa soprattutto nei momenti cardine del match. "Quando sei in emergenza devi adattare qualcuno. - il commento di Mazzarri a fine gara - Bonifazi ha fatto abbastanza bene. Potevamo rischiare Berenguer, ma loro sono tutti atleti di un metro e ottanta e avrebbe pagato dazio. Era l’unica soluzione che potevo avere. Molinaro il minutaggio non lo aveva. C’era tutta una serie di incastri per cui è andata così". Parlando con il senno di poi però, l'azzardo di schierare Bonifazi esterno non ha pagato, seppur non si possa negare il coraggio del tecnico nel compiere questa scelta. A posteriori sarebbe stato meglio partire con Molinaro (e poi eventualmente sostituirlo): avrebbe garantito anche la fase di spinta per almeno una parte di gara, nonchè più esperienza nelle letture di gioco di una partita impegnativa. Per il resto quando Mazzarri afferma che non aveva cambi in panchina dice il vero: con Niang, Berenguer e lo stesso Molinaro reduci da problemi fisici, forse l'unico giocatore "pronto" sarebbe stato Valdifiori, che a centrocampo è sempre stato l'ultima scelta. Insomma, la terza partita disputata in una settimana si è fatta sentire: il tecnico granata paga le assenze, le poche alternative e un'Atalanta che ancora una volta si è confermata squadra più forte e matura; specialmente tra le mura amiche.

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