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Tra i più datati giocatori sardi che arrivarono, c'è Gustavo Giagnoni, che in realtà non fu un giocatore del Toro, ma fu l'allenatore granata per ben tre stagioni, e alla prima di queste riuscì anche a raggiungere il terzo posto, nell'annata 1971-1972. L'allenatore divenne famoso nel mondo granata, per un evento che va oltre il calcio giocato: infatti Causio, un giocatore della Juventus - dopo il derby vinto dai bianconeri per 1-0 - decise di prendere in giro Giagnoni, che non ci pensò due volte a rifilargli un pungo in faccia. Certo è stato un evento poco sportivo, ma le sue dichiarazioni post partita furono molto chiare: “Subito dopo aver compiuto quel gesto mi sono pentito e vergognato ma, da quel giorno, per i tifosi del Toro sono diventato un mito.”
Ci fu un altro portiere che vestì la maglia del Torino, oltre al nuovo arrivato Salvatore Sirigu: fu Renato Copparoni, che il granata se lo cucì addosso per la bellezza di 9 stagioni. Al Toro lo volle proprio Gigi Radice, come disse in un'intervista di qualche anno fa, e la città di Torino lo ha aiutato molto anche dal punto di vista universitario, perché Copparoni si iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche. Copparoni è sempre stato il secondo portiere del Torino, ma disse di sentirsi molto legato ai tifosi granata, perché apprezzavano la sua professionalità. Quasi coevo di Renato Copparoni è stato Serino Rampanti, che seppur trasferitosi a Torino in tenerissima età è nativo di Carbonia. Talentuoso esterno di centrocampo, Serino è poi diventato allenatore del Torino Primavera e anche della Prima Squadra, seppur solo per poche partite, negli anni Novanta. Oggi è, tra l'altro, rappresentante della Regione Piemonte nel CdA della Fondazione Filadelfia.
Adesso invece c'è Sirigu, che può scrivere la sua storia in granata, magari attraverso molte parate e una qualificazione in Europa League, obiettivo annunciato dal Toro di Sinisa Mihajlovic.
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