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Il ritorno di Juric a Torino è un trionfo: Baroni e il Toro sulle montagne russe

Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 
Tre gol in 8 minuti, il Torino con Ilic titolare non brilla. Nuove difficoltà difensive, anche con il terzetto Coco-Maripan-Ismajli

Marco Baroni è ripartito dallo stesso assetto visto con la Roma all'Olimpico. Roma di Gian Piero Gasperini, Atalanta di un "figlioccio" calcistico di Gasperini come Ivan Juric, quindi pensieri di gioco simili e tentativo di contrastarli molto simile. Il risultato è stato però opposto. A Roma vittoria per 1 a 0 grazie a Simeone, a Torino l'Atalanta è passata 3 a 0 con tre gol in appena 8 minuti (tre schiaffi che hanno mandato letteralmente k.o. i granata). Dunque la squadra di Baroni prosegue il proprio inizio di stagione sulle montagne russe: il punto più basso a San Siro, il secondo picco in basso ieri, domenica, contro l'Atalanta; tratto rettilineo nella seconda giornata con la Fiorentina e vetta raggiunta a Roma. In tutto questo Baroni ha già proposto tre sistemi di gioco differenti ed è voluto ripartire dalla difesa a tre, mai utilizzata prima di Roma, anche contro l'Atalanta.

Tre gol in 8 minuti: tre schiaffi pesantissimi per il Torino

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Come detto, il risultato è stato opposto perché gli errori individuali e di reparto hanno affossato i granata. 30', 34' e 38', questi i minuti in cui sono maturati i tre gol dell'Atalanta, due di Nikola Krstovic, uno di Kamaldeen Sulemana. Coco-Maripan-Ismajli, a sorpresa Ilic e Asllani titolari in mediana con Lazaro a destra e Biraghi a sinistra; in avanti Baroni ha puntato su Aboukhlal e Vlasic con Simeone prima punta. Per mezz'ora l'equilibrio c'è stato, poi una volta rotto l'equilibrio i granata hanno dimostrato i limiti psicologici dello stadio "Meazza". Il Torino è crollato verticalmente e ha fatto anche peggio di San Siro sul finire di primo tempo incassando tre reti e compromettendo anche l'andamento della ripresa. Anche in costruzione i tre "cazzotti" si sono sentiti: si sono spenti i tentativi di risalire il campo, gli errori si sono accumulati senza una vera e propria reazione del gruppo. A differenza di Milano, alla prima giornata, Baroni ha cercato di scuotere i suoi con qualche cambio nel corso del secondo tempo.

La rivoluzione di inizio ripresa: tre cambi, Tameze braccetto

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Tre cambi a inizio ripresa: dentro Casadei, Adams e Tameze. Casadei è entrato per Ilic (la scelta del serbo dal 1' non ha pagato), Adams per Aboukhlal e lo scozzese è stato messo al fianco di Simeone, Tameze braccetto al posto di Maripan. Tameze braccetto per Baroni è stata una mossa inedita ed è stato proposto per la prima volta braccetto in questa stagione contro Juric che l'ha inventato in quel ruolo. Poi è entrato anche Zapata a 21 minuti dalla fine per Simeone e quindi le due punte hanno continuato a capeggiare l'attacco granata. Zapata ha sbagliato un rigore del tutto ininfluente ai fini del risultato ma ha messo un po' di benzina nelle gambe. Nel finale dentro anche Anjorin per Vlasic quando ormai i titoli di coda sulla gara scorrevano già da un po'. In tutto questo Juric ha ottenuto quello che voleva dalla sua squadra. Ha capitalizzato quando c'era da capitalizzare e ha gestito le energie nel secondo tempo dopo averne spese tante con il PSG in Champions League in settimana. Il ritorno di Juric sotto la Mole è stato un trionfo e potrebbe essere un punto di svolta per la sua prima stagione nerazzurra. Per Baroni tre passi indietro in un percorso alquanto tortuoso.