Era difficile immaginarsi un Torino così produttivo sotto porta a Cagliari. Se si pensa a quanto visto a inizio stagione nel match d'andata, la partita di ieri sera, venerdì 26 gennaio, è stata completamente differente. In questo senso il Torino ha più meriti rispetto ai demeriti del Cagliari. La crescita evidenziata dai granata da novembre in avanti è stata notevole e si è riflessa in un primo tempo di grandissima qualità all'Unipol Domus di Cagliari. "Ora abbiamo 15-16 giocatori che si divertono. Queste partite un tempo non le vincevamo mai" ha dichiarato Ivan Juric. Proprio queste parole rappresentano il punto di partenza del confronto tra il tecnico croato e il suo illustre collega Claudio Ranieri. Il Torino si diverte e il divertimento, tolti gli ultimi venti minuti di sofferenza, è stato lampante. Tra l'altro, è maturata ieri sera la prima vittoria della carriera di Juric contro Ranieri ed è arrivata al quinto tentativo dopo tre vittorie del testaccino e un pareggio. I rammarichi di Ranieri sono più che altro legati all'atteggiamento iniziale del suo Cagliari, un atteggiamento che è stato pagato a carissimo prezzo. "Oggi c'era un motivo ancora più forte però ci capita sempre di dover subire il primo gol prima di poter reagire. Siamo partiti molto timorosi e con la paura di farci vedere" ha spiegato l'esperto tecnico.

Il Tema
Juric resiste all’assalto finale di Ranieri: prezioso l’ingresso di Sazonov
Sanabria finto nove, giro palla convincente: il primo tempo del Torino
—Come detto, sono tanti i meriti del Torino nella vittoria di Cagliari. Juric li ha sintetizzati così: "Ci stiamo trovando bene sul campo, lasciando Sanabria libero di fare quello che vuole, oggi ha fatto il finto nove. La palla gira bene. Con la difesa a tre abbiamo avuto qualche problema in termini di ricerca degli spazi ma oggi abbiamo fatto bene". Inutile ribadire ancora una volta quanto il passaggio alle due punte abbia fatto bene a questo Torino. Il cambio di modulo è stata la panacea non di tutti i mali ma quasi per i granata. Se si analizza la partita di Sanabria è vero che manca a referto un gol (poteva sfruttare meglio l'assistenza di Bellanova nel secondo tempo), però il suo modo di fare gioco nella metà campo avversaria sta agevolando e non poco il Torino in termini di spazi creati. Tutto questo agevola il compito di un finalizzatore come Zapata. Nel primo tempo il Torino è stato lucido e cattivo, ha sfruttato tutto il campo lasciato da un Cagliari in difficoltà. I granata non hanno avuto paura di riversarsi in avanti e di provarci e alla fine sono maturate le occasioni e i gol.
Juric dalla panchina gestisce bene i cambi: le mosse vincenti
—La ripresa è stata maggiormente di sofferenza per due motivi: il primo riguarda le occasioni non sfruttate per scrivere la definitiva parola fine, il secondo riguarda l'euro-gol di Viola che ha aumentato la pressione nei confronti del Torino. Le mosse di Juric durante il match hanno aiutato il Torino a portarsi a casa l'intera posta in palio. In un momento di difficoltà, nel quale bisognava stringere i denti, Juric ha inserito una torre in più dentro la propria area di rigore rinunciando per l'ultimo quarto d'ora a Sanabria; l'ingresso di Sazonov, per contrastare il tridente dei sardi composto da tre vecchie volpi come Lapadula-Pavoletti-Petagna, è risultato vincente. Tante volte, infatti, il Cagliari aveva colto rimonte insperate grazie agli ingressi di giocatori molto bravi nel gioco aereo e nell'occupazione dell'area di rigore (Pavoletti su tutti). La scelta di Juric è stata coraggiosa: non sempre togliere un giocatore offensivo per un giocatore difensivo è la scelta giusta quando sei in vantaggio, anzi a volte può essere controproducente. Juric è stato saggio a togliere Ricci ammonito per Gineitis e per poco non confezionava dalla panchina il gol del 3 a 1: Vojvoda assist, Pellegri gol (rete annullata per fuorigioco). In altre parole, oltre che per l'atteggiamento del primo tempo, Juric è stato bravo anche per la gestione della partita: le sue contromosse hanno permesso al fortino granata di reggere.
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