Le tre sentenze di Torino-Napoli: la coppia funziona e la difesa cresce

Tre punti d’oro, anzi luminosi, come certificato dalle torce accese della Curva Maratona nel finale. La rete siglata nel primo tempo dall’ex tanto amato Giovanni Simeone, accompagnata da una partita in cui il Toro ha mostrato i primi sprazzi di una tanto ricercata identità, permette ora a Baroni di lavorare con maggiore tranquillità. Il brivido finale, con il gol annullato a Lang, ha reso ancora più emozionante una vittoria casalinga in campionato che mancava addirittura dal 23 aprile scorso. Ora, nel mirino, c’è un altro match davanti al proprio pubblico, utile per cercare conferme e ripetersi dopo una serata andata per il meglio. Ma prima, uno sguardo alle tre sentenze della sfida tra i granata e il Napoli. Il primo, inevitabile, segnale positivo della vittoria contro i partenopei non può che arrivare dalla svolta tattica compiuta da Baroni. Il 3-5-2 si traduce offensivamente nel duo Adams-Simeone, che contro il Napoli è sembrato già affiatato. “Si sono mossi benissimo – ha detto Baroni nel post partita –. Hanno garantito profondità e dato una mano anche in fase difensiva”. Caratteristiche non solo offensive e tecniche, ma anche legate al recupero dei palloni e ai duelli. Tanto lavoro e, soprattutto, gol, con il Cholito che ha colpito anche il suo passato. Baroni potrebbe finalmente aver trovato la strada giusta. In due settimane, dalle tre reti incassate all’Olimpico al clean sheet di sabato sera. Se il 3-5-2 ha esaltato Adams e Simeone, anche in difesa ha mandato segnali di crescita. “La nostra fase difensiva è stata molto buona. Se il Napoli non ha fatto tutto quello che avrebbe potuto, è anche merito nostro”, ha affermato il portiere granata Franco Israel. Davanti a lui, ad essersi particolarmente distinto, è stato Saul Coco, che contro i partenopei ha sfoggiato una delle sue migliori prestazioni per attenzione e presenza in area di rigore del suo intero percorso granata. Maripan non ha avuto problemi con Lucca e ha comandato la difesa con decisione. Anche Tameze, adattato a braccetto, si è reso protagonista di una gara di grande dedizione. Una boccata d’ossigeno per il peggior reparto difensivo della Serie A, ora alla ricerca di continuità. La continuità è ciò che si chiede anche a Nikola Vlasic. Il cambio di modulo ha modificato la sua posizione e i suoi compiti in entrambe le fasi. Dall’esterno è passato a mezzala sinistra nel centrocampo a tre e, rispetto alle precedenti due uscite, ha offerto una prestazione sicuramente più incoraggiante. Nel primo tempo è andato anche vicino al gol con una conclusione stampatasi sul palo. Non si è risparmiato per tutto il match, seguendo lo spartito difensivo e mostrandosi in attacco con continuità, soprattutto con gli inserimenti che hanno messo in difficoltà la difesa di Conte. L’obiettivo ora è entrare concretamente nei gol della squadra, dove – sia alla voce reti che assist – è ancora fermo a zero.