Le voci

Juric pre Udinese-Torino: “Mercato giusto: il presidente Cairo ora ha fiducia”

Gianluca Sartori

In questo girone di ritorno, le situazioni contrattuali possono pesare sulle scelte tecniche?

“Umanamente non mi deve interessare. Sappiamo che Pobega è in prestito secco, ma se merita di giocare gioca. La stessa cosa con Belotti che è in scadenza. Quando inizio ad allenare dei ragazzi, sono tutti sullo stesso livello, faccio scelte solo tecniche, sarebbe bruttissimo fare scelte diverse. Per me sono tutti uguali”.

Uno studio dice che il suo Toro è la squadra che pressa di più nei top 5 campionati d’Europa. Quanto le dà soddisfazione questo? Cosa manca ancora per trasferire ai giocatori la sua visione?

“Noi dall’inizio abbiamo adottato bene questa parte del lavoro, quella di andare a pressare alto e non far giocare gli altri mettendoli in situazioni scomode. Stiamo facendo bene su questo aspetto. La squadra è cresciuta anche in fluidità del gioco: contro Sampdoria, Fiorentina, Bologna, abbiamo abbinato entrambe le cose, dominando sul piano del possesso e riuscendo anche a non far giocare gli avversari. La sfida è far sì che per migliorare il gioco non si perda l’aggressività del pressing. A volte mi è successo in passato. Non bisogna sottovalutare l’aspetto del pressing perché per una squadra media come noi sarebbe devastante. Dunque l’obiettivo è continuare a crescere mantenendo sempre viva l’attenzione sull’aspetto del pressing. Non bisogna abbandonare la voglia feroce di rubare palla ma bisogna crescere sul piano del gioco. Il processo lo abbiamo iniziato e sta andando bene, pur con qualche alto e basso. Vedo che si cresce e che non ci sono stati per ora grandi cali. La squadra ci crede, ci prova, fino ad ora sono contento”.

Termina qui la conferenza stampa di Juric.

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