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LE VOCI

Sanabria torna a Torino da ex: “Sarà una partita speciale sul piano emotivo”

Matteo Curreri
Il paraguaiano ritroverà il Toro a pochi mesi dal suo addio: “Sarà un piacere rivedere i miei ex compagni”

Un gol la scorsa domenica, il primo con la maglia della Cremonese. La vittima è il Lecce, battuto per 2-0, che la settimana precedente aveva avuto la meglio sulla sua vecchia squadra. Sanabria ha lasciato Torino per riconnettersi con Davide Nicola, colui che anni fa aveva già insistito per averlo al Torino. “Ho avuto l’opportunità di lavorare con lui sia a Genova sia a Torino, lo conosco abbastanza bene – ha detto Sanabria –. Ha un carattere positivo, aiuta molto il gruppo, è sempre vicino ai suoi giocatori.” Ora, di fronte al paraguaiano, c’è il suo recente passato: “Sarà una partita speciale sul piano emotivo. Con molti miei ex compagni ho trascorso quasi quattro anni di vita, sarà un piacere ritrovarli”, ha affermato a poche ore dall’incontro.

Sanabria: "A Cremona ben integrato. Tra Vardy e Zapata..."

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E come dimenticare le stagioni trascorse sotto la Mole, in cui ha vissuto tutte le fasi di un rapporto: dall’attaccante dall’impatto super nella sua prima mezza stagione, all’uomo cruciale dell’attacco dopo l’addio di Belotti, fino a un graduale decadimento che lo ha portato a diventare un corpo estraneo. Da qui il passaggio alla Cremonese, dove Sanabria dice di trovarsi bene: “A Cremona mi sono integrato subito con la città, con la società e con i miei compagni. Sono qui da pochi mesi, ma ho trovato un gruppo di persone spettacolari. È un piacere essere qui, imparo qualcosa di nuovo ogni giorno che passa.”

Oltre a Sanabria, sarà una partita che coinvolgerà grandi attaccanti, con un passato importante alle spalle ma decisi a rimanere impattanti anche nel finale di carriera, come Duvan Zapata e Jamie Vardy: “Sono passato da Zapata a Jamie, due attaccanti diversi tra loro – spiega Sanabria –. Duvan è molto fisico, mentre Vardy attacca più la profondità. Io cerco di imparare da ognuno di loro: è un piacere allenarsi con giocatori così importanti. Chi è il più forte dei due? Entrambi…”