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TURIN, ITALY - OCTOBER 19: Giovanni Simeone of Torino FC reacts during the Serie A match between Torino FC and SSC Napoli at Stadio Olimpico Grande Torino on October 19, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Stefano Guidi - Torino FC/Torino FC 1906 via Getty Images)
Mancava solo la visione del Vesuvio, già, poi chiunque presente nello Stadio Grande Torino si sarebbe sentito a Napoli, vista la grande affluenza di tifosi dei Campioni d’Italia, che hanno riempito mezza gradinata centrale, quasi tutta la bassa tribuna oltre la curva ospiti. Il boato dei napoletani si è fatto sentire ma non è bastato per dare alla loro squadra la spinta giusta per uscire indenni daTorino. E adesso arriviamo alla vittoria granata, cercata e voluta con la giusta aggressività e tanta, tanta concentrazione che ha messo subito in difficoltà la difesa azzurra. Tant’è che la prima vera occasione è capitata al Torino con un bel tiro secco di Vlasic che ha preso il palo interno e solo per sfortuna non è entrata in rete. Questo per dare le giuste considerazioni alla vittoria di un Toro che, al di là dei demeriti avversari, ha saputo arrivare alla vittoria con tenacia e caparbietà. Una vittoria meritatissima ma che non deve troppo esaltare e deve esser presa con un'attenta valutazione perché, ad onor di cronaca, il Toro ha portato fino in fondo la sua vittoria, ma il Napoli ci ha messo molto del suo per uscire sconfitto, tra errori madornali difensivi che hanno portato al vantaggio granata di “Fudre” Simeone, bravo ad approfittare dell’occasione creatasi ( il “Chiolito” è sgusciato via come una mangusta pronta ad azzannare la rete dribblando difensore e portiere) e offensivi. Chiedere a Elmas e De Bruyne che hanno graziato il Toro con due rigori in movimento mandando alle stelle il pallone. Inoltre, è giusto ricordare che al Napoli mancava mezza squadra. Tra cui Lobotka, Hojlund, McTominay e gli stessi Buongiorno e Politano entrati in campo ma non ancora in buone condizioni. Dopodiché, Mister Baroni ha dato il giusto assetto alla squadra, con una bella impostazione più snella, grazie alle due punte che non davano mai riferimenti ai difensori avversari per via dei loro movimenti. Bravo Vlasic che ha dato filo da torcere a Di Lorenzo. Sta poi diventando importante la fisicità e la potenza di Nkounkou, sempre più nel vivo del gioco. Una menzione va a Israel che ha vinto il duello personale con Milinkovic-Savic con belle parate e soprattutto coraggiose uscite alte nel finale. Adesso bisognerà dare conferma di questa prestazione contro il Genoa, domenica prossima, proprio per corollare la vittoria contro il Napoli.
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