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tor toro Torino, con il Lecce c’è solo una piccola luce: è la fiamma di Zapata

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Torino, con il Lecce c’è solo una piccola luce: è la fiamma di Zapata

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Col Como titolare, con il Lecce sfiora il gol: segnali di ripresa incoraggianti da parte del colombiano
Piero Coletta

La gara di Lecce doveva essere un nuovo trampolino per il Torino, un'occasione per ripartire dopo la scialba gara col Como. È successo l'esatto opposto al Via del Mare, con i granata che perdono per il secondo anno di fila contro i salentini in Puglia. Non c'è stata nemmeno una risposta a livello nervoso, se non per quei minuti del primo tempo in cui la squadra di Baroni ha impensierito la truppa di Di Francesco. Ma chi ha avuto l'occasione migliore è stato Duvan Zapata. L'unica nota positiva di Lecce è proprio il colombiano.

Segnali incoraggianti sul recupero del capitano

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Zapata, contrariamente a quanto si pensava dato l'infortunio di Simeone, non aveva iniziato titolare. Anzi, si era accomodato in panchina, pronto a subentrare. Così è successo. L'ex Atalanta ha fatto il suo ingresso in campo già nel corso del primo tempo, al posto di Gineitis. Baroni aveva necessità di aumentare il peso offensivo dei granata, che fino al cambio erano stati praticamente nulli. Ed effettivamente l'occasione del primo tempo più nitida del primo tempo per il Torino capita proprio sulla testa di Zapata dopo l'ottimo cross di Adams. Vigore e vivacità, l'attaccante tiene di fatto da solo il reparto d'attacco. Buoni segnali da parte del colombiano, a dimostrazione di come stia procedendo bene il recupero. D'altronde già contro il Como il minutaggio era aumentato sensibilmente.

Come si evince nella scheda di SofaScore, contro la squadra lombarda Zapata era rimasto in campo per 78 minuti di gioco. Oltre al dato "temporale" - comunque importante - c'è anche il discorso prettamente tattico. La mappa del colombiano contro il Como evidenzia come il giocatore si sia mosso soprattutto all'interno dell'area di rigore e toccando comunque molti palloni (5) proprio nel suo campo di competenza. Buona anche la precisione nei passaggi. Più di quello però non si poteva chiedere nella prima gara da titolare dal suo infortunio.

A Lecce il giocatore si è mosso meno all'interno dell'area di rigore, svariando decisamente di più. Non c'è da stupirsi, l'assenza di Ngonge forse ha costretto a rinunciare a qualcosa in area di rigore. Lo si vede dal numero di tocchi in area avversaria nettamente più bassa. Non è però cambiato il numero di palloni totali toccati, 19, lo stesso della gara col Como. Numeri che testimoniano i suoi progressi sul piano del recupero. E poi con il Lecce va vicino al gol, nell'unica vera situazione a favore dei granata.

Fondamentale il recupero di Zapata per il Toro

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L'importanza di Zapata nel Torino non la scopriamo in questi giorni. Già nel suo primo anno era stato decisivo con Juric, anche se con numeri più bassi rispetto alla verve realizzativa messa in mostra a Bergamo con l'Atalanta. L'anno scorso era stato confermato da Vanoli con ottime prestazioni, fino alla serata di San Siro contro l'Inter, con la rottura del crociato. Lo sarà anche in questo Torino. Diventa necessario a questo punto della stagione il suo recupero e i segnali sono positivi. L'aumento del minutaggio e anche l'impatto sul match di Lecce sono tutti segnali positivi. L'assenza di Simeone pesa e si è visto in queste prime gare. Il rientro di Zapata potrebbe sopperire a questa situazione.