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Torino-Genoa 2-1, le statistiche: granata in controllo, ma quanti brividi…

Torino-Genoa
Baroni: “Mi soddisfa la reazione tra primo e secondo tempo… ho chiesto energia e velocità; i cambi sono entrati bene”. Il campo conferma: Toro più preciso nello specchio e dominante sulle palle inattive
Marco De Rito
Marco De Rito Redattore 

"Abbiamo iniziato senza ritmo… ho chiesto una reazione di energia e velocità. I cambi sono entrati bene. A volte ci complichiamo la vita da soli, ma era importante vincere per dare continuità”, ha dichiarato Marco Baroni dopo Torino-Genoa. Il match valido per l'ottava giornata di Serie A è terminato con una vittoria per 2-1 dei padroni di casa. La lettura del tecnico è allineata ai numeri: il Toro ha alzato la pressione, producendo più tiri nello specchio (6-3) e un netto vantaggio sui corner (9-1), base dell’assedio che ha portato al 2-1. 

Le occasioni create in Torino-Genoa

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Volume simile ma qualità diversa: tiri totali 13-11 per il Torino, con 6 nello specchio contro 3 del Grifone; Leali chiude con 5 parate, Paleari con 2. La spinta granata si vede anche nei 39 cross (6 riusciti) contro i 17 (4 riusciti) del Genoa e nei passaggi chiave 9-7. Unico indicatore “contro” il Toro: la metrica occasioni da gol registra 3-6 a favore dei liguri, segno di qualche ripartenza concessa. 


L’atteggiamento delle due squadre

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Il Torino ha tenuto palla e campo: possesso 57%, 419 passaggi riusciti con 83% di precisione (Genoa 287 all’80%). In avanti i granata spingono di più (211 passaggi progressivi contro 134), usano anche il cambio gioco (38 passaggi lunghi vs 19) e pareggiano nei recuperi (46-46). Più falli granata (14-9) e più palle perse (71-50), effetto collaterale dell’intensità e dell’alto volume di cross. 

Dopo un avvio “scolastico”, il Toro ha reagito come chiesto da Baroni: più ritmo e più profondità, fino a ribaltare la gara con autogol di Sabelli (63’) e Maripan (90') dopo il gol del vantaggio ligure iniziale di Thorsby (7’). I numeri certificano una superiorità strutturale (possesso, passaggi, tiri in porta e palle inattive), con l’unico vero rischio nelle transizioni del Genoa. Vittoria pesante e coerente con il lavoro sulla tenuta mentale invocato dal tecnico.

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