Spazio a Giuseppe Pastore, che ha espresso la sua opinione: "Il Torino prende giocatori che hanno fatto le coppe, ma che in alcuni casi sono in una parabola discendente. In altri casi non hanno la scorza per farsi leader in un ambiente così difficile, un po' come la Lazio. Quindi il clima lugubre che c'è allo stadio e che c'è regolarmente per i motivi che conosciamo, ovvero quelli della contestazione totale nei confronti della società, portano per prima la squadra a pensare: si arriva decimi, undicesimi da dieci anni, sarà così anche quest'anno. Quale il boost positivo che ci porta ad essere contestati? Nessuno. A me essere a Torino può dare lustro e rilanciarmi? Probabilmente no, se quello che vedo attorno è questo. Di conseguenza questa sensazione di sciatteria provoca agli stessi giocatori disinteresse per il campo, e quindi se vai in trasferta a Roma e la gara si mette in un certo modo allora tiri fuori i valori. Ma la luce si spegne spesso in casa, come Maripan. Casadei non tocca la palla, Zapata sbaglia il rigore... perché c'è questo clima di negatività che non è colpa dei tifosi, tutt'altro, me che si ripercuote sui giocatori. Elementi anche buoni che però non hanno amore per la maglia e che dicono 'Vabbè, mi vendono e la mia carriera continua'".
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