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Torino-Milan 2-1, Juric in conferenza: “La sana ignoranza fa la differenza”

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Al termine del match contro il Milan, l'allenatore del Torino Ivan Juric è intervenuto in conferenza stampa

Redazione Toro News

Al termine del match Torino-Milan, valido per la 12^ giornata del campionato di Serie A, il tecnico granata Ivan Juric ha commentato la partita ai microfoni dei broadcaster.In seguito è intervenuto anche in conferenza stampa e di seguito riportiamo tutte le dichiarazioni dell'allenatore del Toro.

Come ha fatto a fare rinascere Pellegri?

"Il Milan ci ha provato perchè tutti quelli che capiscono di calcio sanno che ha potenzialità. In dieci mesi lui ha lavorato tanto e si è messo a posto fisicamente. Ora sta lavorando con continuità e sta facendo bene. Nelle ultime tre partite ha fatto molto bene, ma lasciamolo crescere con calma".

Si può considerare questa una prova di maturità superata?

“Penso di no. Questa è una squadra giovane e nuova. Bisogna mantenere l’equilibrio. Calma e serenità. Ora godiamoci questo momento. Non ci illudiamo troppo né dobbiamo essere troppo delusi se le cose vanno male. Facciamo crescere questi ragazzi come giocatori e come squadra”.

Che macigno si è tolto battendo una big?

“Non mi pesava, in altre squadre ce l’avevo fatta. Poi è vero che qui non ci ero ancora riuscito. Ma non mi pesava troppo…”

Ha parlato con la squadra nello spogliatoio?

“No, erano felici, non ci siamo parlati”.

Arbitraggio discutibile, ma i suoi non hanno perso la testa.

“Abbiamo rischiato di prendere gol in un paio di occasioni, non lo hanno fatto. Noi poi siamo riusciti a sbloccarla. Dopo i primi cinque-sei minuti non abbiamo concesso nulla al Milan e abbiamo creato il giusto”.

A posteriori è stata importante la partita con il Cittadella, per ritrovare convinzione e consapevolezza?

"Può essere, subito dopo il derby abbiamo avuto questa partita e pur non giocando benissimo nel primo tempo poi ci siamo sbloccati, e a Udine così ci siamo ripetuti".

Il calendario metteva di fronte due partite complicate. Lei per primo ha trovato una quadra?

“Una squadra la possiamo interpretare come un giocatore singolo. Ci sono alti e bassi. Ho la sensazione che avevamo fatto cose buone anche prima. Ma ora abbiamo più sana ignoranza, più cattiveria, il gestire certe situazioni. Stiamo avendo fame su certi particolari e così sono arrivate le vittorie. Ora c’è Bologna, un’altra partita molto difficile”.

L’approccio iniziale non è stato quello ideale… Volevate farli sfogare?

“Per me non esiste il concetto di farli sfogare… Cosa fai, li fai segnare apposta e poi pensi di riprenderli? Penso che il Milan ha fatto bene nei primi minuti, prima Pobega ha recuperato palla, poi ci siamo addormentati e abbiamo preso una infilata di Diaz. Dopodichè la squadra è stata concentrata e sul pezzo”.

Quante giornate di squalifica si aspetta? Cosa ha detto all'arbitro?

“Zero parolacce o insulti. Mi sembrava fallo netto. Dopo l’episodio con l'Inter dell’anno scorso sto molto attento e aspetto le loro spiegazioni. Mi sembrava fallo, poi magari non lo era. Però ho protestato a mio parere senza oltrepassare un limite. Secondo me anche loro devono capire i momenti”.

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