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Toro, l’Inter soffre centralmente. Ma spinge sulle corsie: nessuno crossa di più

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Temi Tattici / I meneghini corrono tanto e crossano moltissimo, ma hanno dimostrato di patire le imbucate centrali
Andrea Calderoni
Andrea Calderoni Caporedattore centrale 

Il Torino affronterà domenica una squadra dall’identità ben definita, ma non senza problemi, come testimoniano i risultati dell’ultimo periodo in campionato e in Champions League. L’Inter di Antonio Conte si schiera sempre con il suo classico 3-5-2. Anche il Torino di Marco Giampaolo ha un suo modulo predefinito, il 4-3-1-2. Sarà, perciò, una sfida tra due formazioni che interpretano la gara in maniera differente e sarà tutt’altro che una gara tra due moduli speculari.

IMBUCATE - Il Torino potrà sfruttare una sorta di parità numerica sulle fasce. È ovviamente una parità numerica solo sulla carta perché gli esterni a tutta fascia dell’Inter curano anche la fase difensiva e perché l’uomo davanti alla difesa (di solito Brozovic, ma domenica non ci sarà causa Covid-19) agisce da vero schermo. Tuttavia, le due punte granata coadiuvate dal trequartista potranno duellare faccia a faccia con i tre difensori nerazzurri. L’Inter sta faticando, e non poco, nel contenimento di attaccanti che dettano la profondità (Gervinho a San Siro con il suo Parma il 31 ottobre ha fatto vedere le Streghe a De Vrij e compagni). Fatica meno, invece, la squadra di Conte a gestire i palloni alti, provenienti da rilanci dalle retrovie e da traversoni. Questa soluzione a scavalcare il centrocampo è una tipica giocata dell’Inter, soprattutto quando in campo c’è Lukaku. Il gigante belga dovrebbe rientrare per la gara contro il Torino e sarà l’uomo da tenere maggiormente d’occhio. Una vera e propria prova del nove per i due centrali granata e se dovessero essere Bremer e Lyanco, si potrà parlare di prova di maturità dopo un incoraggiante avvio di torneo per entrambi.

OCCHIO ALLE FASCE - L’Inter sfrutta le corsie laterali meglio di qualsiasi altra formazione di Serie A. Nel 3-5-2 sono il punto di forza, d’altronde. Nessuno ha fin qui effettuato tanti cross quanto l’Inter: 59 andati a buon fine, 57 sbagliati (il Milan secondo nella speciale graduatoria si trova a 43 utili). Non è un caso, dunque, che l’Inter ha già realizzato 4 reti di testa (in Serie A solo lo Spezia eguaglia i nerazzurri). Altri due dati descrivono bene i meneghini. L’Inter è la squadra che corre di più in campionato, proprio come l’anno scorso. In media sono 110.63 chilometri a partita contro i 105.761 del Torino, che è notevolmente migliorato rispetto al passato campionato. Inoltre, i nerazzurri sono la formazione che mantiene maggiormente il possesso del pallone della Serie A: 31’45” di media a gara, 6 minuti e mezzo in più rispetto al Torino che si attesta all’11° posto (il dato preoccupante per i granata è che su 25’04” minuti soltanto 10’ 09” sono nella metà campo avversaria). Pertanto, l’Inter versione autunno 2020 ha dei limiti e bisognerà punirla laddove presenta delle fragilità, senza dimenticarsi però che i nerazzurri hanno un’identità e delle individualità da prima della classe.