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TURIN, ITALY - AUGUST 18: Adrien Tameze of Torino FC during warm up prior to the Coppa Italia match between Torino FC and Modena FC at Stadio Olimpico Grande Torino on August 18, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Chris Ricco/Getty Images)
Un fattore determinante della campagna vincente del Torino all’Olimpico è stato sicuramente il cambio di sistema di gioco. Baroni ha affrontato la Roma di Gian Piero Gasperini scombinando le carte in tavola: il tecnico ha optato per un 3-4-3, pronto a trasformarsi in un 5-4-1 quando la palla era tra i piedi dei giallorossi. Una strategia che ha funzionato e che probabilmente ha esaltato le caratteristiche degli interpreti granata, soprattutto nel reparto arretrato. Maripan si è confermato leader, Ismajli ha ben figurato all’esordio ufficiale e persino Coco, tra i più negativi nelle prime battute stagionali, è apparso in crescita. Una disposizione già testata durante la preparazione estiva, che ha dato i suoi frutti e che potrebbe essere riproposta anche domani contro l’Atalanta. Ma questo tema, che accompagna la possibile svolta tattica, è anche il sintomo di un’estate travagliata nella costruzione della rosa. Tanti cambi di direzione: dal 4-2-3-1 al 4-3-3, fino all’opzione del ritorno a tre dietro, tra fiducia ai titolari e dubbi sulle alternative, che Baroni – un po’ per mancanze, un po’ per assenze – dovrà inventarsi.
"A Roma c’erano delle esigenze, c’è ancora un allenamento e faremo delle valutazioni" – ha detto l’allenatore granata in conferenza stampa, spiegando la scelta dell’Olimpico e proiettandosi sul match con la Dea. "La cosa più importante, al di là del sistema, è l’interpretazione della partita", ha poi sottolineato, nella stessa risposta in cui ha affrontato anche il tema dei giocatori da alternare ai titolari in difesa. Con il passaggio a tre dietro, infatti, Baroni sembra voler reintegrare nel sistema due giocatori che tra l’estate e le prime uscite stagionali sembravano ai margini della rosa: "Tameze ha già fatto 28 partite in quel ruolo – ha ricordato – anche Dembélé ci sta lavorando".
Per l’ex Verona l’estate sembrava propizia all’addio, ma alla fine è rimasto e, da una possibile esclusione dalla lista dei 25, si è già ritagliato minutaggio nelle prime giornate di campionato, sempre da subentrato in mezzo al campo. Ora Baroni sembra voler sfruttare la sua duttilità, apprezzata molto da Juric e meno da Vanoli, che – complice anche il cambio di modulo seguito all’infortunio di Zapata – lo ha utilizzato quasi esclusivamente a centrocampo. Il tecnico granata pare voler puntare non solo su di lui, ma anche sul connazionale Alì Dembélé. Per l’ex Venezia, nonostante il rinnovo fino al 2028, il precampionato è stato avaro di minuti e nelle gare ufficiali non ha ancora trovato spazio: zero presenze. Ma anche per lui, come per Tameze, si potrebbe aprire uno spiraglio studiando da rincalzo per la difesa a tre.
Baroni ha però voluto ribadire che la squadra è ancora alla ricerca di un equilibrio e che non esclude varianti: "Con la Fiorentina abbiamo giocato 4-3-3 tenendo molto bene il campo", ha ricordato. Siamo dunque nel pieno delle ipotesi e dei tentativi per trovare al Toro un vestito definitivo, ma allo stesso tempo adattabile all’avversario. Così è stato con Gasperini, e sarebbe curioso se contro Juric – allievo prediletto del tecnico romanista e discepolo del 3-4-2-1 – Baroni optasse per un ritorno alla difesa a quattro. Diversi scenari sono possibili, come pure le soluzioni in difesa, con il tecnico granata che, facendo di necessità virtù, potrebbe coinvolgere chi sembrava destinato a un ruolo del tutto marginale.
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