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ToroPreview, verso Torino-Milan: “Come spiegare il momento granata?”

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Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
Redazione Toro News

Quattro domande, tre pareri in merito. Le nostre opinioni, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Davide Bonsignore, Piero Coletta e Andrea Croveri.

 

Sei risultati utili consecutivi, poi due brutte sconfitte. Come vi spiegate il momento del Toro?

Bonsignore -Baroni, e credo si possa essere tutti d'accordo, trova la causa nella fragilità mentale. Questo è il grande problema di una squadra che, forse perché non ha trovato la propria strada, i propri obiettivi, la propria identità, vive di partita in partita senza riuscire a trovare un percorso ben delineato. Questo porta il Toro a non essere in grado di rimanere in partita per 90', provocando i 5-0 contro l'Inter, i tre gol in otto minuti dell'Atalanta, le goleade del Como e i due gol in due minuti del Lecce.

Coletta - Si tratta di una questione che tocca tanti punti. L'assenza di Ismajli ha pesato, ma non può essere l'unica spiegazione. Prima di tutto si parte dal mercato insufficiente. Poi si passa ai continui cambi di modulo e infine ai blackout. Un insieme di cose che impediscono al Torino di avere continuità. C'è confusione, tanta confusione. E dai granata non sai mai cosa aspettarti, perché puoi fare partite importanti come a Roma e poi cadere contro Lecce. La squadra è fragile sotto tutti i punti di vista, la goleada del Como ha semplicemente fatto riaffiorare i grossi limiti di questa squadra sia tatticamente che mentalmente. In una parola? Confusione.

Croveri - Questa squadra manca di un’identità precisa e, per questo, risulta difficile da valutare. Baroni ha raccolto punti importanti contro avversarie nettamente superiori al Torino - come Juventus, Roma e Bologna - ma lo ha fatto cambiando spesso impostazione. La sensazione dominante è quella di una grande confusione, già a partire da come è stato impostato il mercato estivo. Arrivati ormai a meno di un mese dall'inizio del mercato di gennaio, il Torino deve ancora capire chi è dove può realisticamente ambire ad arrivare. A preoccupare, più di tutto, è la scarsa grinta mostrata nelle ultime partite: i punti fermi sono pochi - Simeone e Coco su tutti, con Adams e Zapata che stanno ritrovando spazio e minutaggio - e quando anche questi riferimenti vengono meno, il Toro rivela tutta la sua fragilità, mostrando un’incapacità evidente di assumersi responsabilità e di imboccare una direzione chiara.

 

Già due colpacci con Napoli e Roma, il Toro può giocarsela anche col Milan?

Bonsignore -Proprio per la mancanza di percorso, questo Toro è imprevedibile, nel bene e nel male. L'hanno evidenziato i colpacci contro Napoli e Roma, ma anche il pareggio contro il Pisa e la sconfitta a Lecce. Fare pronostici quest'anno è molto complicato, e a maggior ragione che stasera i granata affrontano un Milan che ha già dimostrato di far fatica contro squadre "inferiori", allora sembra tutto possibile.

Coletta - Difficile dirlo, perché come ho detto prima dal Torino non sai mai cosa aspettarti. Detto ciò, non sono particolarmente ottimista, perché il periodo non sorride ai granata e le due sconfitte di fila contro Como e Lecce potrebbero aprire degli spragli negativi. Il Milan non arriva al meglio, dato che è uscito malamente contro la Lazio dalla Coppa Italia. Però si tratta sempre del Milan e di Massimiliano Allegri, che ha quasi sempre trovato i tre punti contro i granata. C'è da dire però che in questa stagione il Diavolo ha faticato con squadre meno quotate. Questa può essere l'unica variabile a favore del Torino.

Croveri  - Non sono fiducioso. Allegri ha precedenti molto positivi contro il Toro e quest’anno guida un Milan che ha dimostrato solidità e una notevole varietà di soluzioni, soprattutto in attacco. Poi un appunto va sempre ricordato: in campo schierano Luka Modric. Non è tuttavia una gara impossibile: finora i rossoneri sono andati in difficoltà soprattutto nelle gare che, sulla carta, dovevano essere più semplici, come la sconfitta contro la Cremonese - ad oggi l'unica in questa Serie A - o i pareggi con Parma e Pisa. Per portare a casa punti servirà fare una partita di grande lucidità e sfruttare gli episodi: due aspetti che, finora, i granata non sempre sono riusciti a mettere in campo. Speriamo in bene.

 

Capitolo attacco, su chi puntereste?

Bonsignore - Uno dei due posti non può che essere di Ché Adams: senza Simeone lui deve necessariamente essere il punto di riferimento. Al suo fianco, invece, imparerei dagli errori di Lecce: al Via del Mare l'ingresso di Duvan Zapata ha spostato gli equilibri e dato una grande mano ad un Toro che altrimenti avrebbe potuto faticare ancora di più. Per Torino-Milan comincerei già dal 1' con la coppia che l'anno scorso stava facendo sognare Vanoli.

Coletta - Pochi dubbi, proporrei il tandem Adams e Zapata. Coppia affiatata che già nella prima parte della stagione precedente aveva una certa confidenza. Il colombiano sta dando buone risposte a livello fisico, già a Lecce ha dimostrato di essere ad un buon punto per quanto riguarda il percorso di recupero.

Croveri - Per me non ci sono dubbi: Ché Adams va messo sempre. A fianco a lui scelgo Duvan Zapata, che già con il Lecce ha dimostrato di poter alzare l'asticella di tutta la squadra. E soprattutto in questo periodo, il Toro ha bisogno del suo capitano, anche e soprattutto sul campo. Sulla linea di centrocampo mi affido a Vlasic, con il compito di portare gioco e pallone in avanti.

 

E tra i pali che portiere va schierato?

Bonsignore - Sicuramente è positivo che ci possa essere il dubbio: vuol dire che il Toro gode di due portieri di buon livello. E in effetti sia Israel che Paleari hanno fatto vedere buone cose. Il primo sicuramente è in crescita, ma troppe volte non garantisce quella sicurezza e quella tranquillità di cui, soprattutto in questo momento, il Toro avrebbe bisogno. Dall'altra parte Paleari, invece, si è mostrato spesso poco elegante ma estremamente efficace: non si sa in che modo, ma la certezza che vada su ogni pallone c'è. A questo va unito quanto il numero 1 granata, già dalla scorsa stagione, abbia saputo mostrarsi uno dei leader nello spogliatoio. Per queste ragioni, oggi scelgo lui: Alberto Paleari.

Coletta - Io andrei su Israel. Non che Paleari non abbia fatto il suo, ma serve ritrovare anche delle certezze per quanto riguarda l'estremo difensore. Il secondo portiere ha fatto il suo, ha risposto presente. Il titolare però deve essere l'ex Sporting Lisbona. Non credo che sia colpa sua: il Torino ha la peggiore difesa del campionato.

Croveri - Sinceramente, Israel e Paleari non mi dispiacciono. Credo che entrambi abbiano ancora molto da dimostrare e mi piacerebbe capire quale sia davvero il loro livello. In questo campionato ho visto un Israel in crescita, anche se le sue prestazioni sono state spesso macchiate da qualche errore o sbavatura. Paleari, invece, è stata una sorpresa per tutti, e mi chiedo se sia davvero così forte come si è visto soprattutto contro Genoa e Juventus, oppure se abbia semplicemente over performato. Voglio però sottolineare la grinta che ha sempre portato in campo, trascinando anche i compagni. Per questo voglio premiarlo: scelgo Paleari.