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Mihajlovic e gli scivoloni in sala stampa: quando arriva il momento delle scuse?

Editoriale / In pochi giorni il tecnico granata umilia ingiustamente una giornalista e poi compie uno scivolone ancora più grave affermando di non conoscere Anna Frank: ora si prenda le sue responsabilità

Gianluca Sartori

"Doppia frittata in pochi giorni, davanti a microfoni e telecamere. E stavolta non si può proprio far finta di nulla. Già dopo il video diventato virale di una risposta sgarbata a una collega giornalista (a cui, cogliamo l'occasione per dirlo, va tutta la solidarietà di Toro News) dopo Torino-Roma, conclusa con un ingiustamente umiliante "Ma lei ce l'ha il patentino?", la reputazione di Sinisa Mihajlovic era ormai compromessa, agli occhi di buona parte dell'opinione pubblica. E oggi spiace dover raccontare, perchè ulteriormente squalificante, la risposta data ieri - in sede di presentazione di Torino-Fiorentina - a chi gli chiedeva un commento riguardante il fatto del giorno, ossia l'episodio antisemita di oltraggio alla memoria di Anna Frank da parte degli Irriducibili della Lazio.

""E chi è Anna Frank?", la contro-domanda data al cronista. Nella migliore delle ipotesi, si tratta di grave ignoranza inescusabile, da parte di una persona che vive e lavora in Italia da più di vent'anni (e tra l'altro, Anna Frank è un simbolo universale, conosciuto in buona parte del mondo, mica solo nel nostro Paese). In ogni caso, non è un episodio che fa bene al Torino tutto. Già in un momento non felice a livello di risultati, arriva uno scivolone che aumenterà le chiacchiere e le critiche, a tutto tondo. A livello di immagine, poi, che danno viene generato per il Torino e per lo stesso Mihajlovic, che quotidianamente abbinano la propria effigie a tutta una serie di sponsor e partner economici e non? Non lo sappiamo e non lo vogliamo sapere. Meglio sperare in un pronto ed efficace gesto di scuse.