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Torino: Miha non chiude ad un cambio di modulo. Ma dopo la sosta

Post-conferenza / Il tecnico ritiene di dover recuperare pedine come Acquah e Obi per pensare di passare ad un centrocampo a tre

Gualtiero Lasala

"La partita contro la Fiorentina è sempre più imminente: alle ore 20:45 le due squadre si sfideranno sul campo dello stadio "Artemio Franchi", in una gara importante per entrambi gli schieramenti. Mihajlovic ha presentato ieri questo match infrasettimanale, e oltre alle questioni legate strettamente alla Fiorentina, si è soffermato su una domanda che ormai ricorre da diverso tempo: il cambio di modulo si può fare o il serbo continuerà con la sua filosofia di gioco legata al sistema 4-2-3-1? Una risposta è arrivata dal diretto interessato che, incalzato, non ha chiuso ad un possibile cambio: ma di certo c'è il fatto che questo cambiamento non potrà arrivare nell'immediato.

"Per quanto riguarda le tempistiche legate ad un possibile cambio di modulo, bisogna necessariamente fare riferimento ancora alle parole dello stesso Sinisa Mihajlovic, che ha affermato che una variazione sul modulo si potrà fare eventualmente quando tutti i giocatori infortunati saranno tornati a disposizione, in modo tale da mettere al centro di questo cambiamento gli uomini protagonisti di questo Torino, in primis il Gallo Belotti, che dovrà integrarsi lentamente dopo l'infortunio rimediato al suo ginocchio. Ma soprattutto i centrocampisti Acquah (appena rientrato, ma ancora non al meglio) e Obi (incappato il 10 settembre nel suo ennesimo problema muscolare). Proprio per questo è possibile presumere che Mihajlovic potrà seriamente pensare e lavorare ad un cambio di modulo dopo la pausa per le Nazionali, ovvero dopo il match contro l'Inter a San Siro - che potrebbe fornire informazioni importanti al tecnico granata.

"Un cambio di modulo prima della sosta, salvo sorprese, è quindi da ritenere improbabile: le soluzioni potrebbero esserci - dal cambio di posizione di Niang al centrocampo a 3 uomini - ma queste non convincono a pieno Mihajlovic, che vuole aspettare. Ciò che è sicuro è che la difesa non dovrebbe subire variazioni: dopo le difficoltà avute l'anno scorso, il reparto arretrato ha trovato alcune certezze che non possono essere messe in discussione. Quindi le opzioni si spostano necessariamente su centrocampo e attacco: l'idea di ridurre il numero di attaccanti non è da considerarsi assurda, anzi. Ma questa opzione obbligherebbe a tenere fuori un attaccante tra Iago Falque e Niang, considerando inamovibili Belotti e Ljajic.

L'idea che più potrebbe prendere piede, quindi, sarebbe quella del 4-3-1-2, con il tandem d'attacco formato da Belotti e Niang, con Iago Falque pronto a subentrare e fare una sorta di staffetta con il giocatore franco-senegalese. Questa, come si diceva, potrebbe essere l'opzione più plausibile, ma non è scontato che Mihajlovic riservi alcune sorprese.