"Il cambio di modulo, dal 4-2-3-1 al 4-3-3, caratterizza il presente del Toro e di conseguenza anche il futuro. Novembre è il mese in cui si iniziano a fare le prime valutazioni in vista del mercato di gennaio. Considerazioni su ciò che può servire e su ciò che non serve più; prime schermaglie con gli altri club, primi contatti, primi sondaggi. Guardando in casa Torino, il 4-2-3-1 è un progetto che si è però rivelato utopistico se non presuntuoso, con i fatti che hanno indotto il tecnico Mihajlovic (anche per salvare la propria panchina) a tornare al 4-3-3. La mossa ha dato dei primi segnali incoraggianti e al momento è con questo spartito tattico che il Toro continuerà la sua stagione. Resta il fatto che la rosa granata è stata pensata (e realizzata, con un mercato estivo certamente valido) per un modulo, mentre oggi se ne adotta un altro. Inevitabile che a gennaio si renderanno alcuni accorgimenti da adottare sul mercato. La considerazione preliminare: in quanto a titolari Mihajlovic può ritenersi coperto in tutte le zone del campo. Non così riguardo alle seconde linee.
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Torino e mercato di gennaio: come cambiano gli orizzonti con il 4-3-3
Calciomercato / In partenza Gustafson, De Luca e un esterno, si cercheranno almeno una mezzala e un vice-Belotti
"A CENTROCAMPO - In rosa, Miha ha a disposizione sei centrocampisti: un numero appena sufficiente se si gioca con il centrocampo a due, ma se si passa alla mediana a tre le cose cambiano. Il Toro è andato in grande difficoltà un mese fa con l'emergenza a centrocampo, non si può escludere che la situazione non possa ripetersi anche in futuro, e giocando con tre centrocampisti ciò sarebbe ancora più grave. Anche perchè Gustafson sin qui non ha convinto e probabilmente partirà da Torino. Ecco perchè a gennaio servirà almeno un innesto in mediana, preferibilmente una mezzala abile nelle due fasi (ahi, la cessione di Benassi...). Sì, perchè in cabina di regia Valdifiori e Rincon possono bastare, mentre Baselli, Acquah e Obi hanno bisogno di ricambi.
"IN ATTACCO - Rivelatosi chiaramente acerbo Umar Sadiq, resta da sciogliere il nodo del vice-Belotti. Il Toro senza il Gallo non può stare e in estate il problema non è stato risolto, come si è visto nelle - fortunatamente poche -partite in cui il bergamasco è stato assente. A gennaio non è del tutto campata per aria l'ipotesi che il giovane nigeriano possa cambiare lido (e per l'altro baby, De Luca, la partenza è ormai una certezza), mentre il Toro dovrà tornare a guardarsi intorno per un centravanti di scorta. Che verosimilmente potrebbe essere, stavolta, un attaccante esperto, in grado di accettare la panchina ma anche di farsi trovare pronto. Non sarà certo facile trovare un profilo adeguato.
"IN PARTENZA - Se il 4-2-3-1 verrà definitivamente accantonato, cinque esterni di ruolo diventano troppi. Il Toro deve ancora finire di pagare Niang (l'obbligo di riscatto scatta a giugno 2018) e la sua permanenza non è in dubbio. Discorso simile, sulla carta, per Berenguer: pagato 5.5, può rimanere come prima alternativa, anche se ad oggi è una mezza delusione e dovrà fare vedere qualcosa in più. Un possibile prestito si profila invece per almeno uno tra Boyè ed Edera; soprattutto quest'ultimo, ragazzo su cui il Toro ha scommesso ad agosto, è rimasto quasi inutilizzato. Una situazione che non fa bene nè a lui nè alla società.
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