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Torino, il delicato ruolo di vice-Belotti: da Niang a Damascan, gli scenari

Il punto / La scorsa stagione ha insegnato che è necessaria una valida alternativa al Gallo: senza uscite, però, il reparto offensivo non cambierà...

Federico Bosio

"Il nuovo Torino sta nascendo, e non manca ormai molto al completamento definitivo della rosa: certo, restano evidentemente necessarie alcune modifiche in più reparti, ma l'ossatura fondamentale è stata confermata e per poter arrivare ad eventuali nuovi innesti è indispensabile prima sfoltire l'attuale parco giocatori a disposizione di Mazzarri. Un discorso che riguarda più che ogni altra zona del campo quella offensiva. Il tecnico granata può infatti contare ad oggi, alle sue dipendenze, su ben sette attaccanti: un numero eccessivo per il 3-5-1-1 - o anche il 3-4-3 - che è nelle intenzioni utilizzare. Al tempo stesso tuttavia è uno l'interrogativo che maggiormente riecheggia, sospinto dalla curiosità, tra la tifoseria e non soltanto: chi occuperà il ruolo di vice-Belotti?

"Chiaro è che il Gallo punti a riscattare l'ultima stagione sotto tono, e la sua presenza da titolare sul terreno di gioco non può logicamente essere messa in discussione. Ecco perchè il ruolo di alternativa al capitano granata risulta così delicato: lo spazio a disposizione non si prospetta, in generale, particolarmente vasto. Al tempo stesso tuttavia il passato campionato ha evidenziato l'importanza, ed anzi la necessità, di poter contare nell'evenienza su un profilo già pronto, esperto e che possa garantire affidabilità. L'anno scorso di puntò al contrario su una giovane scommessa, Sadiq, che al di là di ogni polemica non è riuscito a mantenere le aspettative. E di questo il bilancio complessivo della stagione ha risentito. Quale dunque la soluzione?

"Al momento, il Torino può contare su altri tre attaccanti centrali: Niang, Damascan e Butic. L'attaccante della Primavera è un prospetto sicuramente interessante e sta sfruttando molto bene l'attuale esperienza a Bormio: potrebbe essere confermato per fare parte dei famosi quattro giovani aggregati alla squadra, ma il mercato è ancora lungo e la possibilità prestito non è certo da escludere. Diverso il discorso legato al giovanissimo moldavo, approdato due giorni fa in Valtellina, che necessiterà logicamente di tempo per integrarsi con i nuovi compagni e soprattutto con una tipologia di calcio completamente nuova. La prima vera risorsa in questo senso sembra quindi essere proprio Niang: il senegalese è già stato 'incoronato' dal tecnico come prima punta, pur essendo in grado di svolgere tutti i ruoli dell'attacco.

"Questa sua duttilità può permettergli di agire anche eventualmente come seconda punta nel 3-5-1-1 alle spalle di Belotti e non nel ruolo di sua diretta alternativa: resta però lui al momento il principale vice-Gallo a disposizione. Nonostante il senegalese abbia affermato tempo fa che un ritorno in Ligue 1 non sarebbe affatto sgradito, nei fatti - come precisato dallo stesso Cairo - non ha mai chiesto direttamente di essere ceduto e l'ipotesi permanenza è viva. Questo, considerando anche il fatto che il club granata non ha intenzione di perdere troppo dal punto di vista economico per quello che è stato l'acquisto più costoso della propria storia: rientrare almeno parzialmente, in maniera però consistente, della spesa è il desiderio. In più, al momento il giocatore non ha particolarmente mercato e dunque non sono ancora pervenute offerte ufficiali. La situazione ad oggi è quindi questa: l'alternativa a Belotti resta uno tra Niang e Damascan, mentre per aspettarsi una nuova entrata sarà fondamentale prima operare almeno una cessione in quello che è attualmente un reparto sovraffollato.