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Salernitana, Iervolino: “I procuratori? Troppo influenti, siamo alla deriva”

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Le parole di Iervolino in un'intervisto per La Gazzetta dello Sport
Redazione Toro News

Si avvicina lo scontro tra Salernitana e Torino. Le due squadre continuano la preparazione verso la sfida in programma domenica 16 aprile alle ore 15 all'Olimpico "Grande Torino". Nel frattempo fa sentire la propria voce il presidente dei campani, Danilo Iervolino, che sulle pagine de La Gazzetta dello Sport è intervenuto in merito al braccio di ferro tra società e procuratori.

Iervolino: "Procuratori? Influenzano fin troppo il calcio"

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Iervolino è partito da una premessa: "Reputo l’attività dei procuratori necessaria quando è svolta in maniera professionale, quando il calciatore viene accompagnato durante la sua carriera e c’è una sana mediazione con le società. Ma non nego che [i procuratori] influenzano fin troppo questo mondo con le loro scelte e i loro comportamenti". Tuttavia c'è un dato preoccupante secondo Iervolino, ovvero i 205 milioni di euro che, come riportano i dati FIGC, le società hanno versato ai procuratori nel 2022: "Quella cifra è il segnale evidente di una deriva, la dimostrazione che c’è uno sbilancio nell’industria del calcio. Siamo in una giungla"

Iervolino: "Troppo squilibrio tra società, calciatori e procuratori"

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Secondo Iervolino la principale questione da risolvere è lo sbilanciamento tra calciatori e squadre: "Se un presidente investe su un giocatore, compra il suo cartellino da un’altra società e lo lega alla propria squadra per cinque stagioni con un contratto magari economicamente importante, lo fa perché si aspetta performance di un certo livello. Se dopo sei mesi o un anno queste performance non ci sono, cosa succede? I proprietari devono pagare lo stesso. Se invece il calciatore va bene, arriva il suo procuratore a battere cassa e a chiedere più soldi. In un mondo ideale anche noi presidenti dovremmo avere il diritto di sciogliere il contratto o quanto meno di chiedere una riduzione dello stipendio".