Nel segno del Toro / Torna l'appuntamento con un nuovo episodio dell'affascinante rubrica di Stefano Budicin
Perché Franco Ossola fu squalificato per otto mesi? Che cosa era accaduto? In occasione di quale misfatto?
La cosa straordinaria fu che il giocatore non combinò nulla, assolutamente nulla. I fatti si svolsero così. Era il 29 giugno 1947, e i granata ricevettero il Milan al Filadelfia. Il Toro era già campione, essendo in vantaggio di molti punti, ma il campionato doveva comunque essere concluso. La partita cominciò bene, con i nostri in vantaggio di 2 a 0 sugli avversari. La seconda rete, opera di Mazzola, era stata contestata come fuorigioco, ma non si fece nulla.
Il Milan, ad ogni modo, reagì alla grande e riuscì a pareggiare, e ci volle una mina sganciata da Castigliano a riportare i granata in vantaggio. Franco Ossola segnò il quarto gol, che però, a detta degli oppositori, pareva essere stato messo a segno in posizione di fuorigioco. I rossoneri ne approfittarono per creare scompiglio, al punto tale che ne nacque una rissa in cui il segnalinee venne colpito da un calcio da parte di un ignoto. Il fatto è che nel referto l'arbitro citò Ossola come autore del gesto, portandolo a scontare una squalifica di otto mesi. Il vero colpevole dell'atto era stato Loik, ma la società non fece nulla per rimediare al torto subito e Ossola rimase in tribuna.
Franco Ossola era stato scelto da Antonio Janni, dopo che questi l'aveva osservato giocare nel piccolo cortile del negozio di ottica e gioielleria del padre Giovanni, sito nel centro città di Varese. Il giovane Franco si divertiva a calciare un pallone mezzo sgonfio contro un muretto scalcinato, con una padronanza dei gesti che Janni trovò sbalorditiva: era capace di colpire sia di destro che di sinistro con un'indifferenza da fuoriclasse.
Dopo aver osservato con attenzione il giovane Ossola, Janni si decise a presentarlo all’allora presidente Ferruccio Novo. Nell’estate del 1939 Franco Ossola lasciò Varese per dirigersi a Torino, a diciotto anni di età. All’epoca ancora nessuno lo sapeva, ma Ossola sarebbe stato uno dei primi tasselli di quel gruppo meraviglioso che risponde al nome di Grande Torino.