Ad esempio che nonostante l'arrivo di Mandragora, che sicuramente rappresenta un upgrade per il nostro centrocampo, il reparto centrale è sempre il punto debole della squadra. Con il ritorno di Rincon a fare "il Rincon", cioè la mezz'ala di lotta e non il regista di governo, la mediana aiuta meglio la fase difensiva, ma continua ad essere insufficiente in fase di costruzione del gioco e di inserimenti in attacco per sfruttare gli spazi aperti dalle due punte di peso. Lukic sembra nostalgico del ruolo di trequartista che gli aveva ritagliato Giampaolo e sembra aver smarrito la capacità di essere pericoloso in attacco. Linetty dopo un girone di andata imbarazzante sta facendo meritata panchina e da Baselli francamente non mi aspetto nulla di più di ciò che sta dando (poco, principalmente perché ci vorranno mesi prima che torni a pieno regime a seguito dell'infortunio).
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Nessuno tira da fuori, nessuno sa proporre e proporsi: preso atto di questo, Nicola ha rispolverato la vecchia ricetta all'italiana della "palla lunga e pedalare" confidando nelle due punte di peso e nei cross dei due esterni di centrocampo, Ansaldi e Singo. Un gioco "povero" ma estremamente concreto, concentrato sulla regola non scritta che vuole le squadre che subiscono meno essere quelle che ottengono i risultati voluti. Gli esteti del bel gioco sono pregati di astenersi dai commenti: la ragion di stato (fare punti) ha la meglio in questo momento su qualunque altra considerazione…
Ed infatti a riprova di ciò il Toro vince senza avere in campo i Verdi, i Lyanco, i Gojak, cioè i giocatori più tecnici, con i piedi più buoni, ma anche quelli da cui non ci si può aspettare di lottare con il coltello fra i denti. È giusto? È sbagliato? La risposta la definisce il risultato del campo e al momento questo dà ragione alle scelte di Nicola. Il quale di fatto si sta ritrovando nella situazione del "primo" Mazzarri: impostare un Toro fisico e cattivo che subisca poco (o che sappia reggere quando subisce) e faccia il massimo risultato con il minimo gioco. Mazzarri aveva Ljajic (nonostante non lo "amasse"...) a togliergli le castagne dal fuoco quando si incartava sui muri difensivi avversari, vedremo Nicola se riuscirà a trovare in Verdi o Gojak il giocatore da ultima mezz'ora capace di trovare il guizzo risolutivo.
Infine una parola su difesa e attacco. Dietro, la "magia" del mister è stata quella di aver fatto un patto coi vari N'Koulou, Sirigu e Izzo: tornati loro ai rendimenti pre-covid, la differenza si nota ed anche Bremer ne giova giocando a fianco di gente più "affidabile". Davanti, Belotti a parte, che anche quando non è al meglio è francamente insostituibile, apparentemente si punta su Zaza per dare peso all'attacco e sfruttare le palle lunghe dalla difesa e i cross degli esterni. L'ex Sassuolo continua ad essere insufficiente e a palesare i soliti difetti, ma tolto Sanabria su cui probabilmente Nicola proverà a puntare per formare una coppia più "compatibile" con il Gallo, non ha alternative perché Bonazzoli è fuori dai giochi (molto bene però a Cagliari per il piglio con cui è entrato) a causa della sua situazione contrattuale: è chiaro che non lo si vuole riscattare e pertanto verrà centellinato per non far scattare l'obbligo a fine stagione.
Godiamoci, quindi, i tre punti e la vittoria che mancava da un po'. La continuità di risultati (ebbene sì anche i pareggi…) sono finora la chiave del buon lavoro di Nicola : senza fare voli pindarici bisogna continuare su questa strada, quella del mattoncino dopo mattoncino. Mettiamoci il cuore in pace sul gioco e sui difetti di certi giocatori. Conta salvarsi, il resto è mera filosofia…
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Da tempo opinionista di Toro News, do voce al tifoso della porta accanto che c’è in ognuno di noi. Laureato in Economia, scrivere è sempre stata la mia passione anche se non è mai diventato il mio lavoro. Tifoso del Toro fino al midollo, ottimista ad oltranza, nella vita meglio un tackle di un colpo di tacco. Motto: non è finita finchè non è finita.
Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.
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