La desuetudine

Il Torello domina un'impalpabile Udinese e raggiunge i 41 punti in classifica, 3 più dello scorso torneo alla stessa giornata. Una bella vittoria che a causa dei concomitanti risultati delle altre squadre purtroppo ci declassa all'undicesimo posto in classifica. Non siamo avvezzi a vincere in scioltezza rischiando pochissimo e dunque abbiamo accolto questi tre punti con soddisfazione ed un pizzico di pudore. Non siamo abituati ai lanci precisi dalla trequarti di Mergim, così come non lo siamo ad apprezzare un centrocampo propenso alla verticalizzazione piuttosto che allo smistamento laterale del pallone o ad un

fraseggio tra attaccanti al limite dell'area avversaria.

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I friulani, è vero, si sono dimostrati svuotati nonostante fossero reduci da una vittoria importante sul terreno della Lazio, nulla toglie ai meriti della nostra squadra. Come sempre i fattori che determinano i risultati sono più di uno ed intrecciati in una trama diabolica. La qualità (tecnica, agonismo, tempi di esecuzione): i calciatori Friulani concedevano ampi spazi di azione ai nostri eroi, in grado così di effettuare giocate migliori e con maggiore tranquillità, situazione questa che contro compagini più quotate e determinate è raramente consentita. Concentrazione: la svagatezza dei difensori bianconeri ci ha permesso in più di una circostanza di creare pericoli.

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A questi limiti degli avversari ha fatto riscontro un torello determinato ed attento abile ad approfittare le difficoltà altrui senza scemare agonisticamente nell'ultimo terzo di gara.  Tra le note positive è giusto sottolineare l'atteggiamento della squadra che nonostante sia staccata dalla zona europa ha offerto, e questa è una costante del triennio Juric, una prestazione sul piano dell'impegno, buona. Pare sempre tutto scontato per noi tifosi ipercritici e rigidi, in realtà ci sono aspetti nella gestione di una squadra che vanno trasmessi e recepiti: l'impegno e la dedizione costanti durante le gare, errori ed i limiti oggettivi fanno parte del gioco, rientrano tra quelli fatti propri dai calciatori attuali. Alla ripresa ci aspetta lo scontro con il Monza. Io non ci casco più nel tranello del salto qualità...gara importante per consolidare la salvezza,

stop.

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Avvocato penalista, appassionato di calcio (ha partecipato al corso semestrale di perfezionamento in diritto e giustizia sportiva presso Università di Milano), geneticamente granata, abbonato al Toro da circa trent’anni.

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