TosoSofia / Torna la rubrica di Elisa Fia: Quello che si era chiesto al Toro, o che almeno si sperava di vedere nelle sue prestazioni, era una arrembante voglia di salvezza"
A dieci giorni dall'inizio del "nuovo" campionato, a fronte di quattro partite disputate, si possono iniziare a tirare le somme su quello che sembrerebbe essere il corrente andamento granata.
Quello che si era chiesto al Toro, o che almeno si sperava di vedere nelle sue prestazioni, era una arrembante voglia di salvezza, una carica che non negasse l'evidenza dei fatti, ovvero un campionato andato totalmente per il verso sbagliato, ma che prendesse coscienza dei propri errori per migliorarsi, andando oltre l'indebolimento di quest'anno, tornando più forte di prima.
Nelle partite disputate sicuramente la grinta tanto auspicata non è mancata, almeno non da parte di alcuni giocatori che hanno mostrato un miglioramento evidente. Tuttavia, ciò che è venuto meno è stato quel piglio che permettesse al Toro di andare oltre, superando la mediocrità di una prestazione grintosa, ma priva di finalizzazioni che sono necessarie per portare a casa dei punti importanti, se non indispensabili, per la classifica granata.
Se il cuore c'è ed è evidente, è la testa a mancare come mezzo tramite il quale un meccanismo, che sembrerebbe poter funzionare in potenza, inizi a funzionare in atto, facendo sì che tutta la grinta venga finalizzata in risultato. Purtroppo non sempre il cuore basta per riuscire a superare una condizione spiacevole, in quanto se quest'ultimo può indirizzarci nel compiere il giusto percorso, è solo e soltanto la mente a poter consolidare l'intenzione, che potrà concretizzarsi in quella tanto cercata azione vincente.