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Atalanta-Inter 1-1: l’analisi tattica del match analyst

MILAN, ITALY - OCTOBER 21:  Aleksandar Kolarov of FC Internazionale in action during the UEFA Champions League Group B stage match between FC Internazionale and Borussia Moenchengladbach at Stadio Giuseppe Meazza on October 21, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

L'analisi tattica / Torna la rubrica di Dario Biasiolo: ecco alcune indicazioni tecnico-tattiche provenienti dall'ultima gara disputata dai prossimi avversari del Torino

Dario Biasiolo

L’analisi della partita Atalanta-Inter dell’8 novembre evidenzia una fase difensiva dell’Inter che lascia troppo giocare, poca pressione sul portatore di palla e diversi rischi mentre la fase offensiva denota ottime soluzioni in velocità con palla a terra. Ecco il dettaglio delle giocate dell’Inter.

La rotazione delle posizioni in campo è stata usata poco; un taglio per liberare spazio alle spalle si è rilevato interessante, quello di Young che anziché intercettare l’imbucata di Brozovic la fa scorrere per Perisic facendo velo il  quale però non si avvede della grande opportunità. Movimenti della punta incontro e inserimento alle spalle non se ne sono visti, mentre ben quattro sono state le azioni importanti con imbucata, scarico e palla per l’inserimento, quella che ha portato al tiro Vidal è stata bellissima.

Solo in 7 situazioni l’Inter non ha cercato l’imbucata o non c’era il rimorchio o non hanno scaricato o non hanno mandato l’inserimento e solo una volta chi ha ricevuto palla di schiena ha scaricato nonostante non fosse marcato. Le combinazioni rapide sullo stretto, gli uno-due, sono state solo due e nessuna è andata in porto; la palla sopra con difesa in linea c’è stata solo in due occasioni perché l’Atalanta legge bene questa situazione. Interessante è invece l’azione sulla quale Conte imposta gran parte del suo gioco offensivo da diversi anni che è l’imbucata più la giocata di prima per un terzo giocatore che riceve addosso o nello spazio, infatti si sono verificate ben 6 azioni di questo tipo di cui 5 sono state efficaci.

Nessun passaggio nella manovra dell’Inter è stato intercettato il che dimostra grande capacità decisionale da parte dei giocatori di Conte. Dalle azioni da me visionate si evidenzia che Sanchez e Perisic sono due giocatori che non amano saltare di testa mentre i cross su azione sono stati solo 3, di cui un colpo di testa di Vidal con un perfetto stacco in corsa e la palla fuori di poco su cross dalla sinistra di Bastoni, e il gol di Lautaro di testa da fermo con una palla crossata in modo perfetto da Young. Tre sono stati i corner ma nessun colpo di testa dei giocatori interisti e due le punizioni cross senza esito.

Per quanto riguarda la fase difensiva i problemi principali dell’Inter sono nella marcatura di schiena, ben 4 volte l’avversario ha avuto la meglio, alcuni raddoppi in ritardo (gol di Miranchuk) e in tre importanti situazioni: la prima nella marcatura tra le linee dove ben 5 volte i difensori uscivano in ritardo nonostante i centrocampisti fossero molto bassi; la seconda situazione nella quale l’Inter è più in difficoltà è nell’accorciare sul portatore di palla a 1 mt e giocarsi l’1 contro 1, ben 22 volte un po’ tutti i giocatori stentavano a uscire a 1 mt lasciando lo spazio per l’imbucata, per essere puntati o guadagnare metri, per il cross e purtroppo per il tiro; la terza situazione di difficoltà è quando gli avversari effettuano le rotazioni o cambi di posizione con tagli e inserimenti, dove hanno perso letteralmente l’avversario. Alcune volte non hanno temporeggiato sempre nell’1 contro 1, la linea difensiva era troppo bassa e sui corner o sui cross, se avvenivano dei movimenti di smarcamento degli avversari con semiblocchi, si perdevano le marcature, infine alcuni contrasti sono stati persi malamente.

In conclusione l’Inter è una squadra che costruisce bene e ha diverse scelte offensive efficaci ma in fase difensiva nei duelli e nei movimenti di copertura tra reparto di difesa e di centrocampo ha parecchi punti deboli.

Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.

Attraverso le sue rubriche, grazie al lavoro di qualificati opinionisti, Toro News offre ai propri lettori spunti di riflessione ed approfondimenti di carattere indipendente sul Torino e non solo.