Nel secondo tempo le imbucate sono aumentate, Belotti ha iniziato a scaricare di prima al rimorchio (quasi sempre presente) e il Torino ha costruito ottime azioni sino a quella in cui Zaza servito da Lukic anziché tirare la mette in mezzo. Il bel gol di Bremer di testa su angolo di Mandragora gratifica il gioco espresso nel secondo tempo; l’entrata di Bonazzoli dà più velocità soprattutto nelle azioni di rimessa e nel finale il Torino legittima la vittoria con perfette azioni in contropiede non finalizzate per le due splendide parate di Cragno. È stata una vittoria sofferta, arrivata senza esprimere grande gioco e con una fase difensiva con situazioni negative che non si vedevano da tempo: i dati non sono rassicuranti per la partita contro il Sassuolo. Il Cagliari, infatti, è andato al tiro 14 volte e solo per l’imprecisione dei giocatori il Cagliari non ha segnato (9 tiri fuori, tre addosso ai difensori, due sole parate di Sirigu).
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Il dato più importante che emerge riguarda i centrocampisti che non aggrediscono il portatore di palla (20 volte) e che si perdono gli inserimenti (17 volte). Molto bene invece i tre difensori nelle palle alte, nelle uscite sul portatore tra le linee e nello scappare in palla scoperta sui lanci lunghi. Il Sassuolo, prossimo avversario del Torino, ha un centrocampo e un attacco di grande movimento, il principio di gioco è il dai e segui: praticamente, ad ogni imbucata, colui che ha verticalizzato va sistematicamente a rimorchio o attacca lo spazio, con una continua rotazione delle posizioni. Il centrocampo del Torino dovrà marcare gli inserimenti da dietro, altrimenti la difesa andrà in grande sofferenza. È fondamentale la pressione a un metro sul portatore di palla soprattutto a centrocampo, per impedire le imbucate, anche perché Caputo, Lopez, Berardi, Djuricic sono giocatori molto veloci e giocano spesso di prima, spostando palla continuamente (contro il Crotone più di 80 azioni palla a terra con una efficacia del 90%).
Allenatore da più di 30 anni con un passato al Torino FC da allenatore in seconda e preparatore atletico e il ricordo indelebile della promozione in A nel giugno 2005 con Zaccarelli e Pigino, alterno tutti i giorni campo, videoanalisi e ancora campo per potenziare le qualità di ogni giocatore e lavorare sulle situazioni non ancora assimilate. Il calcio va studiato con gli strumenti giusti e tutto diventa più chiaro e più semplice.
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