Ancora più simile alla vicenda di Segre è stata quella di Roberto Soriano, centrocampista che visse un periodo molto negativo al Torino nell’autunno del 2018. Era arrivato per cambiare il volto del centrocampo granata, ma deluse per una serie di prestazioni negative. La “ciliegina” sulla torta fu rappresentata da un paio di “likes” su Instagram a giocatori della Juventus dopo un derby giocato a dicembre. Frattura con l’ambiente e immediato trasferimento al Bologna, di cui oggi è un leader tecnico che è anche tornato nel giro della Nazionale.
Segre deve ancora dimostrare di poter arrivare ai livelli di Quagliarella e Soriano, e resta fermo il fatto che abbia commesso un errore, ma i due precedenti sopra citati fanno pensare che, in un’epoca in cui – in generale - esistono pochi calciatori con principi sani e solidi rispetto a quelli di un tempo (i quali, tuttavia, erano avvantaggiati dall’assenza dei social…), sarebbe più opportuno giudicare un giocatore dalla sua professionalità, dall'impegno in campo e dalle doti tecniche. Il 23enne Segre sta espiando le sue colpe e ha incassato la lezione, ora è giusto che non venga "marchiato" ma abbia la possibilità di farsi perdonare sul terreno di gioco se riuscirà a convincere Giampaolo a concedergli spazio.
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