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Il futuro allenatore del Nizza è un po’ scettico sull’effettiva utilità di questa bottiglia lanciata in mezzo al “mare magnum”, in fondo è il mondo “relazionale” italiano quello in cui è nato e cresciuto, e invece viene assunto: è l’inizio, a soli ventisei anni, di una storia davvero incredibile. L’esperienza come preparatori dei portieri delle squadre allenate da Roberto De Zerbi (Benevento e Sassuolo), è solo un passaggio verso il suo destino, laddove gli incroci veri si incontrano e danno il via alla vita. Dopo l’esperienza a Doha, il tecnico toscano sa bene come il mistero del destino in Italia sia ingabbiato dall’ovvio di un mare diventato un lago stagnante. Deve cercare un luogo dove tutto non si riduca a quel che si vede e si capisce, dove la razionalità non è stata piegata al cinismo e alla mistificazione. E’ giovane, ancora molto giovane e con la consapevolezza donategli dalla laurea in filosofia(cosa non da poco, come la biografia di Sergio Marchionne insegna), e Roberto De Zerbi, persona perbene e visionaria(basti pensare al comportamento suo e del suo staff allo Shakthar Donetsk all’inizio delle terribili vicende belliche ucraine. Ci sono italiani di cui andare veramente orgogliosi), non può dargli l’occasione per provare ad arrampicarsi verso il cielo, non può dargli l’antitesi ossessivamente cercata. Ma se Hegel non ha scritto sciocchezze, se tutto quello studio della filosofia non è stato totalmente inutile, se un suo conterraneo ha visto giusto nel chiamare “Divina” persino una commedia, allora l’occasione arriverà. Ma quando? E soprattutto, dove? “Il mistero non esiste che nelle cose precise”, scrive Jean Cocteau. Il messaggio in bottiglia lanciato nel mare continua il suo percorso e la precisione, grazie al suo passaggio professionale all’Aspire Accademy, si appalesa in una semplice lezione di calcio tenuta nel 2020 agli allenatori de “La Masia”, il mitologico settore giovanile del Barcellona. Cadgas Atan, in quel momento allenatore dell’Alanyaspor, rimane impressionato del suo discutere sull’estetica nel calcio rifacendosi alle origini e al mistero che avvolge il mondo del gioco.
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Probabilmente è il momento magico in cui la cultura ancestrale dell’Islam si incontra con la fede e ragione di tutto il percorso esistenziale/spirituale/culturale dell’Europa. È il “logos” finalmente intrecciato con il mistero indicato da Benedetto XVI nel suo famoso e controverso “Discorso di Ratisbona”, l’abbracciarsi improvviso di due mondi diversi che incrociano le loro strade e in questo incrocio vedono la soluzione. A questo punto Farioli prende la valigia e raggiunge Cadgas nel luogo più turistico della Turchia, Alanya; ma l’intenzione non è quella di fare il turista ma di portare le riflessioni di Johan Huzinga e di Eugen Fink sul gioco all’interno di una cultura granitica nel vivere nello specchio metafisico ma scettica sulla ragione. Diventato, dopo un anno di esperienza al Fatih Karagumruk, allenatore dell’Alanyaspor, porta il club al suo record storico di punti nella “Super Lig” turca. La verità contraddetta non è per forza un smentire una verità per far posto ad un’altra verità(da questo punto di vista, ho sempre pensato ad un Hegel a volte mistificato nella sua “Dialettica”), è solo un momento di riflessione prima di “fare” qualcosa per raggiungere l’attimo estatico. Il gioco lavora esattamente per questo. Jean Paul Sartre che afferma come il “calcio sia metafora della vita” e Sergio Giavone che lo contraddice con “la vita è una metafora del calcio” (cit. dalla sua tesi di laurea), è in Farioli il conflitto per superare il conflitto e raggiungere così la bellezza. Pensare al mistero non per proclamarne il suo fallimento (come prefigurato dai positivisti), ma per farlo incontrare con la ragione ed innervarsi così in una esplosione di sentimenti perfetti. Che cosa è il calcio, scrigno prezioso dove la vita si specchia insieme alla verità. Siamo di fronte ad una persona, siatene certi, che farà la storia del calcio, e l’attuale primo posto occupato con il suo Nizza in “Ligue 1”, davanti alla corazzata Paris Saint Germain, impressiona e da coraggio per il futuro del gioco più amato e seguito. Il Nizza cercava un allenatore per un gioco d’attacco, Farioli gli ha portato anche una difesa blindata con soli 4 gol subiti. Il conflitto che supera il conflitto. “Ritengo la capacità di ragionare e l’estrema sensibilità d’animo un valore aggiunto, sia in campo che fuori”, sono le parole di un uomo emblema di una Europa del pensiero non finita, non ancora sconfitta dalla Storia. Se l’università italiana riesce ancora a partorire menti simili, se il calcio è riuscito ad accorgersi della sua esistenza, se il mistero e il destino ostinano a indicarci la strada, allora la via alla meraviglia è ancora aperta davanti a noi. Thank you Football, per rimanere tenacemente ancora con noi e con le nostre speranze.
Scrittore, sceneggiatore e regista. Tifosissimo granata e già coautore con il compianto Anthony Weatherill della rubrica “Loquor” su Toro News che in suo onore e ricordo continua a curare. Annovera, tra le sue numerose opere e sceneggiature, quella del film “Ora e per sempre”, in memoria del Grande Torino.
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