Il Torino inizia il campionato come peggio non si potrebbe. A San Siro contro l’Inter finisce 5-0: perdere si può, ma non così. Torniamo ad analizzare i temi caldi del momento del Torino insieme a Serino Rampanti: ecco il nuovo appuntamento con “Parola al Mister”.
Parola al mister
Rampanti: “Toro, c’è da preoccuparsi. Vedo confusione e difficoltà”
Serino, a Milano una sconfitta preoccupante, non è così? “Preoccupante è dir poco. Ho visto una squadra sconclusionata, inconsistente, senz’anima e senza un minimo di carattere e cattiveria. Il Toro non può affrontare l’Inter in questo modo. Tutto va analizzato con calma, anche se è molto difficile riuscirci, tanta è la rabbia e la delusione di tutti i tifosi del Toro. Ma partiamo dall’inizio, cioè dalla fine dello scorso campionato. Dalla non-fiducia di continuare con Vanoli.Per carità, tutto legittimo: la società ha deciso di cambiare e ha scelto un nuovo tecnico. A noi e alla maggioranza di tifosi avrebbe fatto piacere continuare con un tecnico che aveva condotto la squadra dell’anno scorso alla posizione di classifica che gli competeva. Certo, c’era stata un po’ di delusione per i risultati negativi delle ultime giornate di campionato, ma se si fosse tenuto conto di tutto ciò che era successo, con serenità si poteva continuare con Vanoli, che aveva il vantaggio di conoscere bene, a quel punto, tutti i giocatori, la società e la piazza. Specifichiamo bene, comunque, che non ho niente contro il nuovo allenatore Baroni”.
Dunque, il problema sta nei giocatori? “Ecco il punto, i giocatori. Per conoscerli bene e valutarli bisogna seguirli durante tutte le partite del campionato, cosa che non può fare un allenatore impegnato in un altro club. E qui c’è da aprire un altro capitolo relativo alla struttura societaria che ha il dovere di illustrare al nuovo tecnico le caratteristiche tecniche e personali di ogni calciatore. Baroni, come tutti gli umani, poteva conoscere al meglio il gruppo che stava guidando, ossia la Lazio, ma non certo il Torino, non sotto tutti gli aspetti. Noi abbiamo seguito, come tutti i tifosi, il Torino per tutto lo scorso campionato. Certo, nella valutazione delle caratteristiche tecniche e del rendimento di ogni singolo calciatore si può non essere tutti d’accordo, ma dopo tante partite è difficile non avere un’idea definita. Baroni non poteva averla, e così si spiega il fatto che vengono schierati determinati giocatori. Parlo della difesa schierata contro l’Inter: dei Coco, dei Biraghi, dei Pedersen, dei Masina, e meno male che non c’è più Sosa”.
Vogliamo parlare delle esclusioni di Maripan?“Pensavo che non giocasse per qualche problema fisico o perché in ritardo di condizione; invece, scopro che è assente per scelta tecnica. Mah, sono molto perplesso per non dire altro”.
Vlasic esterno ti sta convincendo? “E’ un calciatore che illude continuamente, ma vuoi per infortunio, vuoi per sbalzi di rendimento, non ha mai avuto continuità. Contro l’Inter avrebbe dovuto giocare, secondo me, da trequartista centrale in un rombo. A sinistra per me non ha riferimenti e finisce per svariare troppo”.
Abbiamo sopravvalutato Casadei? “Non si può limitare ad andare a colpire di testa sui rinvii del portiere. Deve essere più presente nelle azioni di centrocampo, con continuità, dando un contributo maggiore nel numero di passaggi, di contrasti, eccetera… Insomma, molto più presente in tutte le fasi di gioco che deve ricoprire un centrocampista”.
E sull’attacco cosa dici? “E’ stato scelto di giocare con Simeone e Ngonge titolari. Quest’ultimo mi è sembrato ancora spaesato, l’impatto col Torino non è stato ottimo e non mi pare a suo agio, ma è presto per dare giudizi. Per quanto riguarda Simeone, invece, puntare su di lui invece che su Adams significa mettere in panchina un giocatore che un anno fa ha fatto dieci gol in una stagione. C’è un pochino di confusione, in attacco e non solo. Non so quali saranno le scelte una volta che verrà recuperato Zapata. Vedremo. Chiudo con una piccola consolazione, la vittoria della Primavera, 3-0 contro il Napoli. Ho visto qualche ragazzo interessante, merito al responsabile delle giovanili”.
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