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Il secondo posto spetta a Urbano Cairo, proprietario e presidente del Torino dal 2005, allorché subentrò a Pierluigi Marengo e promise ai tifosi granata di essere intenzionato a guidare il club per almeno due lustri. Promessa, questa, che Cairo ha ampiamente mantenuto e c’è da credere che potrebbe addirittura scalzare dal trono l’attuale detentore del record.
A guidare la fila è nient'altri che a Orfeo Pianelli, considerato come uno dei presidenti granata più amati di tutti i tempi, nonché vincenti. Sotto la sua direzione, durata diciotto anni, il Toro si aggiudicò lo scudetto del 1976 e due Coppe Italia, vinte nel 1968 e nel 1971. La sua infanzia dedita a studio e lavoro plasmò ben presto l'etica professionale che Pianelli riversò sulla costruzione del club, da lui rilevato nel febbraio del 1963 da Angelo Filippone.
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Con Pianelli la squadra del Toro riuscì a imporsi come uno dei club più forti e rinomati dell'epoca. Opera del presidente fu la scelta di Gigi Meroni, acquistato dal Genoa nel 1964, e di Paolo Pulici, così come di Claudio Sala, poeta del gol, e Francesco Graziani. Pianelli, a forza di armarsi di pazienza, impegno, passione e sacrifici, arrivò a creare una squadra di fuoriclasse che poteva dirsi capace di rievocare i fasti dei Campionissimi senza per questo volerne ricalcare pedissequamente le orme. I nuovi campioni erano destinati a creare una storia a sé, unica e originale, che lo scudetto del '76 confermò ma che gli anni successivi non furono in grado di bissare.
Malgrado un termine della carriera segnato dal declino, Pianelli è ancora oggi un elemento imprescindibile della nostra storia, e lo si ricorda con il cuore gonfio di ammirazione e gratitudine.
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Laureato in Lingue Straniere, scrivo dall’età di undici anni. Adoro viaggiare e ricercare l’eccellenza nelle cose di tutti i giorni. Capricorno ascendente Toro, calmo e paziente e orientato all’ottimismo, scrivo nel segno di una curiosità che non conosce confini.
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