Durante il Convegno ''Lo Sport nei Giovani'', il nostro vicedirettore Gino Strippoli ha condotto la ''tavola rotonda'' cui era presente anche il Responsabile del Settore Giovanile Massimo Bava. Il nostro Gino ha aperto così: ''Forse, più che ai ragazzi, servirebbe un allenatore per i genitori. Perché forse sono proprio loro che allontanano il ragazzo dal concetto puramente sportivo, preferendo puntare sul lato economico. Dico bene?''
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Bava: ”I ragazzini che vengono al Toro devono sentire l’emozione granata”
E la risposta da parte di Bava non si è fatta attendere: ''In questi anni sono partito, nel '99, dall'Eccellenza. E con il lavoro sono arrivato sino in C1. Ora sono felice di essere qui al Toro e vi posso dire in tanti anni di lavoro, forse con un pizzico di presunzione, che il Settore Giovanile è una situazione particolare da gestire. Non è semplice, anzi, è per me un'occasione per completare la mia crescita personale. Rispetto ad una volta è diverso, i tempi son cambiati. Poco tempo fa ho incontrato mister Vatta, gli ho fatto i complimenti per quello che ha fatto in carriera, tanto di cappello a lui. Ora è molto diverso, i genitori sono cambiati e il momento economico italiano è difficile. Purtroppo, abbiamo genitori che non arrivano alla fine del mese. Vi dico solo una cosa, stiamo cercando di prendere una ragazzino del 2005, vogliamo strapparlo alla concorrenza. Lo abbiamo seguito ad un torneo e dopo, davanti al buffet, abbiamo visto questo ragazzino gettarsi sul cibo. Ho colto l'occasione per parlare con il genitore e lui mi ha confessato che a casa la sera, mangiano i quattro figli e se c'è l'occasione, allora mangiano anche mamma e papà. È un momento davvero duro''.
Oltre ad un momento difficile sotto il profilo economico, però, in Italia viviamo anche un momento di scarsa cultura sportiva: ''Sono stato in Inghilterra pochi giorni fa. Lì mi dicono che insegnano ai ragazzi a giocare per la maglia. Poi torno in Italia e sento solo parlare di procuratori, d'incentivi, di premi a ragazzini del 2001. Attualmente (scaramanticamente, ndr) siamo in corsa per vincere in qualcosa in ogni categoria, dalla Primavera in giù. Questo significa che i nostri ragazzi sono validi. Ma non posso sentire agenti di ragazzini del 2000 che mi parlano di Manchester, Barcellona e altro. Per questo stiamo cercando di vincolare i nostri ragazzi in modo da poterli seguire da vicino, evitando che si vadano a creare certe situazioni...''.
Chi indossa la maglia del Toro, deve sentire la passione che ne deriva: ''I ragazzi quando vengono da noi devono sentire l'emozione, abbiamo messo apposta le gigantografie di Pulici, Graziani, Zaccarelli, Moreno Longo, Lentini. Questo serve a far capire al ragazzino che al mondo non esiste solo il Dio-Denaro. I ragazzini devono essere umili, non sopporto quelli che a 12 anni si sentono calciatori e magari aspettano che sia tu ad andare a salutarli. Devono capire che è importante alzarsi e salutare i più anziani per primi, in segno di rispetto. Quando andiamo in ritiro, i ragazzi devono rispettare il personale della struttura che ci ospita. Anche se giochi già in Nazionale, è una questione di immagine. Non voglio vedere ragazzini tatutati, con gli orecchini e i capelli strani. L'umiltà e la cultura sportiva ti portano avanti, è questa la verità''.
La cosa migliore poi è creare un rapporto di fiducia: ''Io ho piena fiducia nei miei collaboratori. Moreno Longo gestisce la Primavera e in quest'ambito ciò che Longo dice, per me è in Vangelo. E questo lo devono capire anche i genitori. Non posso sentire le persone che mi dicono che fanno vedere il figlio da un medico sportivo migliore del nostro, sono discorsi che non devono esistere. Ripeto il momento è duro per il Paese, per questo è importante remare tutti nella stessa direzione''.
Anche il Responsabile del Settore Giovanile del Toro ha ricevuto la speciale tessera dell'Associazione Culturale Grande Torino
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